Andrea Ravo Mattoni, un grande Caravaggio sulla facciata del Gemelli
Il writers varesino ha realizzato un'opera alta nove metri sulla facciata dell'Ospedale. verrà inaugurata il 13 dicembre
È iniziata il 10 novembre, per proseguire fino al 20 novembre, l’opera dell’artista Andrea Ravo Mattoni, che riprodurrà il dipinto “Le sette opere della Misericordia” di Michelangelo Merisi (1571- 1610), noto come il Caravaggio, su una delle due pareti esterne della Residenza Sanitaria di Ospitalità Protetta, struttura dedicata a pazienti e familiari del Policlinico Universitario A. Gemelli che hanno necessità di un alloggio confortevole a pochi passi dall’ospedale.
L’artista Ravo sta perseguendo l’ambizioso e originale progetto di creare una pinacoteca diffusa a cielo aperto di dipinti classici dal 1400 al 1800, riprodotti su muri pubblici o aperti al pubblico. Nel Lazio la prima opera – di 8 metri di base x 9,5 metri di altezza – sarà realizzata su una parete della Residenza Gemelli e si affiancherà a quelle presenti a Varese, Angera, Malpensa, Olbia, Gaeta, Varallo Sesia, San Salvatore di Fitalia e Parigi.
L’opera di Ravo per il Gemelli sarà scoperta e inaugurata in un evento dedicato che avrà luogo il prossimo 13 dicembre.
Questa particolare iniziativa si inserisce nel quadro di interventi che la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli sta portando avanti di realizzazione di opere d’arte, ispirate o replicate dal mondo della pittura. “La scelta della riproduzione di un’opera di Caravaggio e dell’associazione dell’arte pittorica a un luogo di cura rispondono a un precisa motivazione: l’arte è anche un potente linguaggio espressivo della rappresentazione del rapporto medico-paziente e, più in generale, del rapporto ospedale e comunità – spiega il Presidente della Fondazione Gemelli Giovanni Raimondi –. Un rapporto che coinvolge due persone, che condividono emozioni, sensazioni e pensieri”.
Nello specifico, la scelta della riproduzione di “Le sette opere della Misericordia” di Caravaggio nasce dalla considerazione che il grande artista nelle sue opere è solito legare il tema fisico a quello emotivo espresso al massimo grado nella relazione medico-paziente.
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