Scuola materna e semafori, giunta Maffioli “sotto tiro”

Il gruppo di minoranza guidato da Nicola Turato chiede conto di alcune scelte giudicate inopportune e impopolari. E il sindaco replica

Scuola materna statale a Casale Litta e semaforo in frazione Bernate

Il gruppo consiliare di minoranza di Casale Litta torna alla carica. E lo fa su due temi che sono al centro di un dibattito che vede coinvolta una buona parte della cittadinanza: l’asilo infantile di Villadosia e i due nuovi semafori nella frazione di Bernate. 

Sul primo punto l’opposizione, guidata da Nicola Turato, sostiene che l’amministrazione comunale voglia appropriarsi dello stabile che oggi ospita 150 bambini; per quanto riguarda invece i semafori Turato chiede conto di una scelta che la maggior parte dei casalesi contesta.

«Quale gruppo consiliare di minoranza nel Comune di Casale Litta – si legge in una nota -, ci preme evidenziare, ancora oggi, la grave situazione che si è venuta a creare intorno ad un’associazione presente sul nostro territorio.
Associazione piena proprietaria di un immobile, in cui viene ospitata la scuola materna statale del nostro territorio.
In particolare, nonostante la convenzione (a suo tempo stipulata) sia ampiamente scaduta (31 dicembre 2015), dopo più di due anni l’attuale amministrazione non ha ancora provveduto né a versare quanto dovuto (ben oltre ventimila euro), né a preoccuparsi del nocumento che, fino ad oggi, ha prodotto.
L’attuale amministrazione è arrivata a pretendere, senza alcun titolo, di diventare proprietaria di un immobile, e senza voler corrispondere alcunché»

«Quale gruppo consiliare, cui spettano per legge  funzioni di controllo, non potevamo e non possiamo tutt’oggi tacere sulla vergognosa strumentalizzazione di quanto accade in proposito -continua Nicola Turato – . L’Ente Locale sta, di fatto, “scroccando” la fruizione di un immobile (e chiediamo scusa per il termine), a detrimento di un’associazione privata, per svolgere un servizio pubblico di cui dovrebbe essere garante».

«Perché – si chiede l’opposizione- non viene pagato quanto dovuto, dopo oltre tre anni? Perché ci si è dogliati, in adunanza, di non avere un rappresentante del Comune, all’interno del Consiglio direttivo di un ente collettivo, quando il Comune stesso non ha alcun titolo (convenzione o altro) per ingerire in rapporti privatistici?
Con i pagamenti che sono “sospesi”, senza che vi siano atti scritti e motivati come prevede, invece, la legge. E sì che abbiamo un segretario comunale a tempo pieno (per circa 2.700 abitanti), per cui siamo di fronte a qualcosa di inescusabile. E sì  che il nostro Comune paga i suoi fornitori a tempi di record, e questo è stato più volte pubblicamente enfatizzato».

E quindi si passa al semaforo di Bernate. «Una spesa di oltre 35.000 Euro, impianto subito spento dopo qualche giorno, dopo che cittadini e semplici utilizzatori della strada si sono lamentati, a gran voce, sia per l’inutilità dell’opera che per i disagi che crea.
Come è possibile spendere tali cifre e poi pensare di sperimentare?
Era ed è ovvio che bisognava testare un impianto del genere prima (ad esempio, attraverso semafori mobili da cantiere) e poi valutare o meno l’installazione.
Né i cittadini né la Provincia hanno mai voluto tale impianto, è bene precisarlo.
E vogliamo parlare del completo annullamento del PGT ed il suo integrale rifacimento con il voto determinante di un amministratore pubblico in conflitto di interessi?».

Dura la replica di Graziano Maffioli: «Le dichiarazioni di Turati e dell’opposizione contengono informazioni alterate che hanno l’unico scopo di screditare il sindaco e l’operato dell’amministrazione comunale. Non avendo nulla da temere, queste affermazioni saranno valutate dagli organi competenti e le persone che diffondono tali notizie false e tendenziose se ne assumeranno le responsabilità del caso».

«A dimostrazione della tendenziosità delle affermazioni diffuse dal gruppo di minoranza – continua il sindaco – ci si chiede per quale motivo non sia mai stato evidenziato il mancato versamento di circa 30.000 euro alla più volte citata associazione da parte della precedente Amministrazione, di cui un attuale consigliere di minoranza faceva parte.
In ogni caso, la questione verrà chiarita nelle sedi opportune, ove verranno spiegati i motivi per cui la convenzione ed i relativi pagamenti sono stati sospesi.
Piuttosto, il gruppo di minoranza dovrebbe spiegare come può essere possibile che poche persone che si sono associate con 2 euro possano disporre di un immobile che è un bene da sempre a servizio di tutta la comunità di Villadosia.
Per quanto riguarda la scuola materna privata paritaria, viene dato lo stesso contributo che veniva erogato dalla precedente amministrazione e da tutte le amministrazioni comunali succedutesi nella storia di questo comune».
Poi si passa al Pgt e alla questione semafori.
«In ordine alle considerazioni espresse sul Piano di Governo del Territorio, si invitano i consiglieri di minoranza a prendere conoscenza delle ampie motivazioni predisposte da un avvocato urbanista a sostegno della decisione assunta a suo
tempo dal Consiglio Comunale.
Per quanto concerne i semafori, riteniamo che di parole ne siano state spese anche troppe e che l’amministrazione comunale abbia il compito di perseguire il bene comune, che consiste anche nel tutelare la sicurezza dei cittadini.
Da ultimo, ci si chiede per quale motivo detti consiglieri di minoranza, da quando sono stati eletti, non abbiano mai fatto un intervento in Consiglio Comunale, non solo su questi argomenti, ma anche su tutto il resto, compresa l’approvazione del bilancio dell’Ente. Silenzio assoluto».

In coda al semaforo nella “metropoli” di Bernate

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Marzo 2018
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