«La sala a Do.Ra? Il Comune è di tutti»

Sabato 9 giugno in Comune ci sarà la presentazione di un libro di Alessandro Limido. Sulle polemiche interviene il vice sindaco Marco Maffiolini che parla di strumentalizzazione. «Abbiamo dato la sala consiliare all'Anpi, perché a loro no?»

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«Abbiamo dato la sala consiliare all’Anpi, non vedo per quale ragione avremmo dovuto negarla a Do.Ra.». Il vicesindaco del comune di Gazzada Schianno Marco Maffiolini non ha dubbi: la polemica sulla concessione della sala consiliare alla Comunità dei Dodici Raggi per un incontro sul tema delle violenze partigiane, è una strumentalizzazione.

«Non sappiamo più cosa dire -sospira – Ci siamo trovati gli articoli sui giornali, ma davvero questa volta facciamo fatica a ravvisare un errore in quel che il sindaco ha fatto: ha concesso la sala del Comune ad alcune persone per la presentazione di un libro. Il municipio è un luogo pubblico: tutti possono chiedere di utilizzare una sala e a nessuno è mai stata negata. L’ultimo esempio è quello della presentazione di un libro dell’Anpi del “compagno” Tognola; perché in quel caso nessuno ha avuto nulla da ridire? Ci sono regole per l’uso della sala: se la persona che ne ha chiesto l’utilizzo le rispetterà non ci saranno problemi».

Marco Maffiolini aggiunge: «La richiesta è arrivata su un foglio bianco firmata da un residente di Gazzada Schianno. Non c’erano simboli, non c’era nulla che richiamasse a qualunque tipo di ideologia. Perché respingerla?».
A tale proposito una precisazione va fatta: la richiesta dell’utilizzo della sala consiliare porta la firma di Paolomatteo Diaferia, giovane di Gazzada Schianno con simpatie di estrema destra, ma nella richiesta si parla della presentazione di un libro firmato da Alessandro Limido che di Do.Ra. è il presidente. Difficile insomma non fare “due più due”.

E anche  il segretario provinciale del Partito Democratico e consigliere regionale Samuele Astuti condanna la decisione di concedere la sala: «Il sindaco di Gazzada Schianna Cristina Bertuletti, già nota alle cronache per le sue esternazioni su Facebook in occasione della giornata della memoria, presta nuovamente il fianco ad operazioni di tipo revisionista. Questa volta si spinge addirittura a concedere uno spazio istituzionale per una propaganda palesemente in contrasto con i valori dell’antifascismo contenuti nella nostra Carta Costituzionale. Ormai conosciamo il pensiero del sindaco di Gazzada e non ci spaventa perché esprimeremo sempre il nostro democratico dissenso a viso aperto e alla luce del sole a ogni manifestazione che sia in odore di ideologia che nel secolo scorso ha provocato milioni di morti. Bertuletti riascolti il messaggio della senatrice Segre pronunciato proprio ieri».

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Giugno 2018
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