Pietro Anastasi, il “CR7” di cinquant’anni fa

Il portoghese ha segnato 9 gol in 13 gare al primo anno di Juve. Proprio come il mitico centravanti del Varese, che ancora oggi vive in città

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Ogni volta che scende in campo – su per giù – Cristiano Ronaldo riesce a stabilire qualche nuovo record. Il turno di Serie A appena trascorso non ha fatto eccezione, perché con il gol rifilato alla Spal, il fenomenale portoghese della Juventus ha raggiunto quota 9 reti in campionato. Un risultato, ottenuto in 13 presenze nel massimo campionato italiano, che nessun debuttante in maglia bianconera riusciva a ottenere da ben 50 anni.

L’ultimo a riuscirci, però, è una bandiera dello sport varesino, il mitico Pietro Anastasi, come segnala in questo tweet Opta, grande società britannica del gruppo Perform, specializzata in statistiche sportive.

Anastasi (classe 1948, da una vita cittadino di Varese) ottenne quello storico risultato proprio dopo aver lasciato la maglia del Varese, la società che lo lanciò nel grande calcio tra lo stupore generale. Pietruzzu venne infatti scovato dalla società biancorossa nel piccolo club palermitano della Massiminiana. A Varese Anastasi contribuì a suon di gol alla promozione in Serie A del 1967 e l’anno successivo fu la stella di una squadra capace di centrare il miglior risultato della sua storia, l’ottavo posto, condito dal celeberrimo 5-0 inflitto proprio alla Juve al “Franco Ossola”, con il centravanti a segno con una tripletta.

L’estate del 1968 vide Anastasi passare proprio ai bianconeri (ricevette la notizia nell’intervallo di una amichevole che stava giocando con la maglia dell’Inter…) ma anche conquistare il titolo di Campione Europeo con l’Italia: in finale, con la Jugoslavia, segnarono lui e un altro varesotto (di nascita): Gigi Riva da Leggiuno.

La stagione “ronaldiana” di Anastasi fu quindi quella seguente: al primo anno con la Juve l’attaccante siciliano mise a segno 15 gol (in 28 partite totali: due contro il Varese), 9 dei quali nelle prime 13 giornate, come CR7. Ma i bianconeri di Heriberto Herrera si fermarono al quinto posto in classifica: lo scudetto infatti andò alla sorprendente Fiorentina di mister Pesaola.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 26 Novembre 2018
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