Tommaso Giulini: le emozioni del “nuovo” Cagliari

Una visione chiara, che porta Tommaso Giulini – presidente del Cagliari Calcio e della Fluorsid S.p.a. – a sognare una squadra sempre più forte e vicino alle grandi. Ora, i nuovi acquisti possono portare ancora più in alto la squadra più rappresentativa della Sardegna

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Tommaso Giulini è un imprenditore di successo, e da quando nel 2014 è diventato il nuovo presidente del Cagliari si è subito guadagnato l’etichetta di “presidente giovane”. Come spesso sostiene, difficilmente fino al raggiungimento dei 50 anni potrà togliersi questa etichetta.

La Sardegna è diventata con il passare degli anni la sua nuova casa, da quando ha iniziato a seguire il padre in gioventù nell’attività mineraria di famiglia. Attività, che ha visto la Fluorsid trasformarsi in azienda chimica che ora è il maggior produttore a livello mondiale di fluoroderivati inorganici che esporta in tutto il mondo. La sede principale ad Assemini – città che ospita anche il centro sportivo del Cagliari Calcio – gli permette di seguire entrambe le attività di persona; senza la necessità di trascurare i suoi doveri.

L’intervista a Tommaso Giulini

Come si trova in questa isola spesso detta inospitale?

La Sardegna è un’isola brulla, ma che è in grado di regalare emozioni vere che ti possono lasciare segni in profondità. Al momento della retrocessione in serie B la squadra e noi dirigenti ci siamo trovati in un momento di forte tensione, ma grazie agli abitanti di questa isola siamo stati capaci di risollevarci e vincere la serie B. È stata un’emozione incredibile, che faccio ancora fatica a descrivere.

Come è stata la sua avventura nelle giovanili del Milan?

Più che un’avventura, è stato un primo passo nel mondo del calcio dei professionisti. Ero un raccattapalle a San Siro, che ha giocato alcune partite in prima categoria e in promozione con il ruolo di portiere. Diciamo, che non sono mai riuscito a diventare un giocatore da Serie A.

Gigi Riva, ci racconti del suo incontro con la leggenda

Ho incontrato Riva nel suo studio in via Pola, istanti che sono rimasti ben impressi nella mia memoria. Le parole scandite con calma, molto poche a dire il vero, ma che danno una chiara visione di quello che vuole spiegare.

Il calcio, è una delle sue attività redditizie?

Il Cagliari e il calcio sono una passione, ma non hanno niente a che vedere con la mia azienda. Vendiamo principalmente ad aziende internazionali, che nulla hanno a vedere con il gioco del calcio.

L’aumento dei diritti tv ci permette di avere un bilancio in attivo, che porta il conto del Cagliari Calcio ad essere in positivo.

Come è andata la campagna acquisti?

Dopo la cessione di Barella all’Inter, gli acquisti di Nandez e Rog sono sicuro che ci permettono di avere una squadra più competitiva. La decisione di acquistare Nainggolan è arrivata come un fulmine a ciel sereno, ma è sicuramente un giocatore che può fare molto in questa squadra.

Cosa pensa di Zeman?

Zeman purtroppo è stata una grossa delusione, che a mio avviso non è riuscito a integrarsi nel migliore dei modi in Serie A e nel gruppo dei giocatori. Non è riuscito a fornire quella magia che ha permesso alla squadra di fare un salto di qualità.

Progetti per il nuovo stadio?

Se non ci sono problemi durante i lavori, nel 2023 il Cagliari potrà giocare nel nuovo stadio. La burocrazia per realizzarlo è enorme, e devo dire che non mi aspettavo alcuni contrattempi.

Quale giocatore le piacerebbe vedere nel Cagliari?

Se potessi tornare nel passato e pescare un giocatore, vorrei avere Gigi Riva tra i giocatori a disposizione. Potrebbe insegnare a molti campioni dei giorni nostri cosa significa il vero gioco di squadra e cosa significa davvero giocare a calcio. Il gioco di quegli anni, purtroppo non è minimamente paragonabile a quello che oggi vediamo nei nostro stadi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Ottobre 2019
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