Al Forum di Davos sciando per manifestare per l’ambiente: l’impresa di 5 varesini

Sono tutti della zona - anche se in alcuni casi sconfinano verso Milano, Verbania o il comasco - gli sportivi ambientalisti che hanno scelto di partire da Sondrio per la cittadina svizzera. Ecco la storia della loro impresa

Dal varesotto a Davos per sensibilizzare sui cambiamenti climatici

Stanno partendo alla conquista di Davos con l’obiettivo di sensibilizzare il World Economic Forum, che si tiene ogni anno a fine gennaio nella cittadina dei grigioni svizzeri, sul “Greenwashing”, la strategia comunicativa delle aziende finalizzata a dare di sé un’immagine positiva e sostenibile con lo scopo di distogliere l’attenzione dal loro effettivo impatto ambientale.

A farlo sono quattro trentenni di nascita e uno nello spirito, anche se ha vent’anni più di loro: Giovanni Montagnani di Sesto Calende, Luca Fontana fotografo di montagna per anni Sestese ma ora residente a Colazza, sopra Meina, Michele Dondi da Turbigo, Raffaele Dalle Fratte che abita in un comune del comasco, e Marco Tosi, guida alpina cinquantenne nato a Gallarate e ora residente a Varese. Tutti sportivi e appassionati di montagna, ovviamente.

«Il percorso, da Sondrio, nostra base di partenza, a Davos è di una novantina di chilometri, a seconda dell’itinerario con un dislivello che va dai 3500 ai 6000 metri di dislivello a seconda del percorso che faremo: contiamo di farcela in tre giorni lavorativi di ferie piu il weekend, tra andata e ritorno».

A spiegarlo è Giovanni Montagnani, ideatore dell’iniziativa: «Andremo a Davos con gli sci, per protesta contro tutto il greenwashing del WEF – racconta – L’idea è di promuovere il concetto che le multinazionali inquinanti inizino a pagare per i danni che provocano invece di trovarsi in Svizzera a farsi belli con i loro progetti di rivoluzione del capitalismo. L’idea è di svolgere questa “azione” in supporto ai gruppi ambientalisti che si stanno creando e sviluppando nel mondo come Extinction Rebellion, un Friday for Future con meno adolescenti che ha girato la nostra iniziativa in alcune reti internazionali. Il che ci ha fatto scoprire che una spedizione simile alla nostra partirà da Zurigo».

Montagnani, 29 anni, papà e ingegnere elettronico in un reparto di ricerca e sviluppo in una azienda della zona, da un anno e mezzo si sta dedicando in maniera importante su comunicazione e divulgazione scientifica sul cambiamento climatico: «Nel mio comune ho organizzato, insieme al JRC di Ispra, un ciclo dal titolo “cambiamento climatico, crisi e soluzioni” la cui prossima serata è il 17 gennaio. Mentre su Facebook sono social media manager di una pagina, Crowdforest, che si occupa di divulgare, spiegare e verificare le notizie sul cambiamento climatico».

Con lui ci sono «Persone che sono quasi fratelli per me, o che ho incontrato nel corso della mia vita, con interessi e impegno simile – spiega – Di nostro non apparteniamo a nessuna di queste organizzazioni, come Friday for Future, per esempio, ma ne supportiamo lo spirito: io per esempio sono andato a tutte le manifestazioni di Milano con mia moglie, anche se non siamo attivisti».

L’appuntamento per loro è a Sondrio il 18 o il 21 (a seconda delle previsioni meteo). A seguire la loro impresa sarà Milano Montagna, che – connessione permettendo, (“Contiamo di essere sempre coperti dalla rete telefonica, il punto più impervio è il Bernina” spiega Montagnani) – posterà il materiale che loro manderanno durante le tappe del viaggio verso Davos.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 04 Gennaio 2020
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