De Nicolao ed Egbunu, qualche sussulto in una squadra piatta
Il play, ripescato dalla panchina, si fa notare. Il pivot regala tre stoppate (e poco altro) a una squadra dove in tanti deludono le attese

BEANE 5 – Mezza partita trascorsa sul parquet senza lasciare segni. Nel derby delle treccine, l’antico fuoriclasse Banks vince a mani basse: l’ex romano invece spara a vuoto e anche in difesa non riesce a imporre la sua vivacità.
SCOLA 6 – Primi 10′ da favola, poi la Fortitudo inizia a triplicarlo (letteralmente: marcatore, aiuto e terzo uomo che si avvicina ogni volta) costringendolo a girare palla fuori. Per un po’ il gioco riesce, poi però diventa prevedibile. Lascia a Cusin qualche rimbalzo, ma ne cattura ugualmente 8. Se però la squadra non lo aiuta, da cacciatore diventa preda.
DE NICOLAO 6 – Ripescato dal fondo della panchina da Bulleri, mette in campo almeno quella grinta e quella rabbia (per la riduzione drastica del minutaggio) che i compagni lasciano negli armadietti in spogliatoio. 5 punti in 7′, un quintale di buona volontà e un messaggio per il futuro.
JAKOVICS 5 – Ci prova in difesa, appiccicandosi addosso ai Banks e agli Aradori di turno, ci prova in attacco anche forzando un po’ troppo le conclusioni. Morale, ci prova ma stavolta non ci riesce, salvo un bel guizzo arrivando in palleggio dalla linea di fondo. Ma è solo uno squillo.
RUZZIER 5 – Di nuovo incolore, come ai brutti tempi di inizio stagione. Gioca da ex di turno come Banks, ma il fatturato dei due è diametralmente opposto anche se, ovviamente, Adrian ha ruolo di finalizzatore principe. Però Michele continua a non guardare il canestro e quando lo fa, gli manca spesso l’ultimo sprint. Questa volta poi non è determinante neppure in appoggio ai compagni e così la sua prova finisce presto tra quelle dimenticabili.
La Openjobmetis ripiomba sul fondo: biancorossi bocciati con la Fortitudo
STRAUTINS 5 – Sta attraversando un periodo poco felice, e a 22 anni quando pensi di poter spaccare il mondo ciò non è semplice da affrontare. Anche con Bologna va e viene: mezzo lampo e poi due passi indietro, un rimbalzone e una palla persa. Forse non il peggiore, almeno per l’atteggiamento, ma il raccolto dalle sue parti è davvero magro.
EGBUNU 6 – Un po’ di stima, un po’ di speranza, un po’ perché almeno prova a farsi notare nel mezzo di compagni che sembrano impegnati a uno sport a metà tra il nascondino e il ciapanò. Due o tre stoppatone a dimostrare che, per saltare salta e pure con discreta scelta di tempo. Il tempo ci dirà se è solo “pallavolo” o se c’è davvero materiale utile (anche se rimangono i dubbi che un giocatore con queste caratteristiche serva a una squadra come l’attuale Openjobmetis).
DE VICO 5 – Sembra sparito dai radar. All’andata fu eroico con un paio di triple decisive, e basterebbe quello per farsi temere dagli avversari. Invece stavolta si accontenta di un ciuff in avvio, poi gioca poco e quando è sul campo resta ai margini sul perimetro, perdendo anche quella verve a rimbalzo che aveva mostrato tempo fa.
FERRERO S.V. – Tre minuti a partita finita.
DOUGLAS 5 – Prova davvero povera, nella quale salva un po’ il tabellino soltanto nel finale quando si pizzica con Aradori e dà vita a un duello personale poco utile a una partita ormai decisa. Prima delle fiammate sui titoli di coda, tanta fatica e percentuali rivedibili: come al solito, se Toney gira male tutta Varese fa fatica. Se poi anche Beane fa cilecca, stiamo freschi.
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