La seconda vita del cavallo Miracle
Il cavallo salvato dal crowfoundig sta bene nel maneggio di Malgesso. Medicazioni per un paio di mesi, “poi sarà il testimone della nostra terra”
Salterà, e sarà l’interprete di una terra generosa che lo ha salvato dandogli una seconda possibilità.
Miracle, il cavallo italiano da salto di due anni curato in una clinica svizzera dopo una costosa operazione riuscita grazie ad una raccolta fondi in rete, è tornato a casa.
L’arrivo al maneggio di Malgesso è suonato, nelle scorse settimane, come una festa ben riuscita, nonostante il periodaccio da cui tutti stiamo uscendo, ma alla fine la primavera si è portata dietro che questa esistenza difficile e complicata che sembra ora virare decisamente verso il meglio. Almeno queste sono le parole del suo salvatore, Sergio Bertocchi, uno di più giovani maniscalchi d’Italia che ha voluto dare una seconda chance a questo docile e affettuoso animale.
«Ora ci aspettano due mesi di medicazioni, e risciacqui con disinfettante ogni tre giorni. Il veterinario qui è di casa…e lo seguirà», spiega il giovane, che si è imbarcato nell’impresa di salvare questo cavallo lanciando una raccolta fondi in rete che ha permesso l’operazione a Zurigo per rimuovere una pericolosa infezione al seno nasale del cavallo che lo avrebbe a breve portato alla morte. E poi, che succederà? «È per ora ancora un po’ troppo giovane per essere domato, ci proveremo a gennaio.Monterà all’inglese e ci piacerebbe “farlo sentire“».
In che senso? «Miracle è nato con una storia difficile e vorremmo che diventasse interprete della nostra terra per far conoscere la sua storia: ci sono pochi cavalli italiani da salto e lui, sono sicuro, diventerà un campione. Andrà poi a fare scuola coi ragazzi, ma solo quando sarà più maturo», spiega Sergio. Ora che le misure di contenimento della pandemia si sono allentate l’allevatore vorrebbe incontrare uno a uno quanti hanno donato, aiutando il suo nuovo amico a quatto zampe.
«Vorremmo organizzare a breve una giornata evento assieme ai donatori per farlo conoscere a tutti. Non è come tutti gli altri cavalli che nascono e non hanno problemi, lui ha un carattere e tutta la fatica fatta dall’operazione verrà incanalata per fare grandi cose».
Storia a lieto fine? Per ora sì, ma non è l’unica. In questi giorni lo stesso Sergio confida di essersi impegnato per curare un altro cavallo piccolissimo (nella foto qui sopra, col biberon per l’allattamento).
«Aveva problemi alle gambe, lo abbiamo preso che aveva cinque giorni e siamo riusciti a curarlo, salvandolo dall’abbattimento. Non ho resistito. Non avrei potuto fare altrimenti».
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