L’ospedale unico Busto Arsizio – Gallarate divide Silvestrini e Cassani
Per il sindaco Cassani l'ospedale rappresenta "un'occasione unica" per avere una struttura più moderna, mentre per la sfidante Silvestrini il Sant'Antonio Abate di Gallarate sta già subendo forti penalizzazioni
L’ospedale unico è un tema centrale della campagna elettorale a Gallarate e, nelle prossime settimane, probabilmente diventerà sempre di più un territorio di scontro tra le diverse fazioni in gioco. A dimostrarlo i due diversissimi comunicati della candidata sindaca Margherita Silvestrini e del sindaco uscente, Andrea Cassani, diffusi oggi, sabato 28 agosto.
A giugno si è ripreso a parlare di ospedale unico Busto Arsizio – Gallarate o, meglio, di ospedale nuovo e del percorso di tavoli da iniziare tra Regione Lombardia e i due comuni. Busto Arsizio in quel mese ha accelerato il dibattito pubblico, che probabilmente non era così urgente, come è emerso nella “super commissione” di inizio luglio.
Inoltre, aveva stupito la cautela di Matteo Salvini nell’esprimersi a riguardo del progetto, quando è venuto a Gallarate per “benedire” Cassani, lo scorso martedì 29 giugno.
Centrosinistra: “L’ospedale di Gallarate è stato dimenticato”
Per Silvestrini, che dopo la super commissione aveva criticato la fiducia cieca del sindaco Cassani nei confronti di Regione Lombardia – l’ospedale unico esiste già: «È quello di Busto. Mentre, invece, quello di Gallarate è stato dimenticato: ci arrivano segnalazioni allarmanti – sia dai pazienti che dal personale sanitario – sulla situazione all’interno della nostra struttura ospedaliera». La candidata del centrosinistra lamenta che non si sono visti i segnali di ripresa che avevano annunciato.
Inoltre, Silvestrini continua facendo leva sull’inadeguatezza delle risorse spese per l’ospedale cittadino, «assolutamente inadeguate rispetto al fabbisogno»: e lo testimonierebbe il fatto che, nella distribuzione delle risorse, la città rimanga svantaggiata. «Constatiamo che per il Sant’Antonio Abate non esiste una progettualità che guardi al futuro e alla soluzione di una delle criticità più evidenti: il pronto soccorso che, ad oggi, garantisce il suo regolare funzionamento grazie all’attività di medici specializzati in servizio nei reparti».
Guardando poi all’Asst Valle Olona, per la candidata dem le varie strutture ospedaliere non viaggiano alla stessa velocità: se alcuni vengono potenziati altri, come Gallarate, vengono penalizzati, dove sono stati chiusi il reparto di pediatria e molti altri, insieme alla piscina («che era così importante per i malati cronici nella fase riabilitativa»). E afferma: «Se a Gallarate molti reparti stanno ancora in piedi lo si deve esclusivamente all’operosità e alla volontà dei pochi sanitari che resistono. Noi crediamo che sia possibile, anzi ribadiamo con forza, che è necessario riqualificare e ripotenziare la nostra struttura ospedaliera».
Centrodestra: “Un nuovo ospedale d’eccellenza”
Andrea Cassani, il sindaco leghista uscente, trattando di welfare e sanità afferma che, in caso di riconferma, l’amministrazione Cassani bis implementerà l’offerta di servizi domiciliari e punteremo sul sostegno economico a favore dei caregivers.
«In modo più ampio – continua il primo cittadino – reputiamo fondamentale che, oltre ai servizi territoriali forniti dalla nostra azienda speciale 3SG e dell’ASST, anche l’offerta sanitaria venga migliorata. Pur non essendo una competenza comunale, possiamo certamente dire – come tutti – di essere a favore di un nuovo ospedale d’eccellenza per i nostri cittadini perché siamo consapevoli che tale progetto rappresenta un’occasione importante per avere una struttura ospedaliera più moderna ed efficiente al servizio del nostro territorio. Ciò non toglie che abbiamo ribadito e ribadire ancora che prima di pensare alla nuova struttura occorra mettere dei punti fermi».
I paletti per Cassani sono il mantenimento di un’elevata qualità dei servizi offerti dal Sant’Antonio Abate «fino alla realizzazione della nuova struttura, che dovrà essere raggiungibile con opere viabilistiche alternative alla ss33», la riqualificazione delle aree che verranno lasciate libere dell’ospedale (che, ribadisce Cassani, «dovrà essere parte integrante del progetto stesso»), «le destinazioni d’uso dovranno essere in linea con le previsioni contenute nella riforma della legge regionale che, stando alle prime linee guida, dovrebbe prevedere la creazione di case ed ospedali di comunità che potrebbero essere ricompresi nell’attuale struttura gallaratese».
Per poi concludere così: «A supporto dell’impresa, verrà istituita una commissione speciale per il nuovo ospedale. La partecipazione alla commissione sarà gratuita e composta da rappresentanti dei gruppi consiliari in aggiunta a cittadini che potranno candidarsi per farne parte. La nostra idea della Gallarate dei prossimi cinque anni equivale al modello di una comunità coesa, una società che aiuta il prossimo e una amministrazione attenta alle esigenze dei cittadini».
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