Era di Sesto Calende la donna uccisa e fatta a pezzi in Valcamonica
Si chiamava Carol Maltesi, 27 anni, ed aveva vissuto anche a Busto Arsizio la giovane vittima del delitto scoperto il 20 marzo scorso. Fermato un uomo di 43 anni
Si chiamava Carol Maltesi, 27 anni, ed aveva vissuto a Sesto Calende e poi a Busto Arsizio la donna vittima di un omicidio scoperto il 20 marzo scorso: il suo corpo, tagliato in 15 pezzi e inserito in quattro sacchi neri, è stato scoperto in un dirupo di località Paline, a Borno.
Il suo nome d’arte era Charlotte Angie, dopo aver fatto la commessa in un negozio di profumi milanese, aveva deciso, nel 2021, di darsi al porno. Di recente aveva annunciato a tutti di volersi ritirare dai set a luci rosse. Prima di intraprendere la carriera nel mondo erotico, Carol Maltesi, era cresciuta in provincia di Varese. La ragazza, di origine metà italiane e metà olandesi, si era infatti trasferita da bambina a Sesto Calende, città dove aveva completato gli studi nell’istituto delle ex Orsoline e dove per diversi anni ha praticato equitazione e danza.
Dopo la nascita del figlio, nel 2016, Carol aveva iniziato a lavorare come commessa per poi avvicinarsi negli ultimi anni al mondo dell’intrattenimento per adulti e del porno attraverso un profilo sul sito Onlyfans e, successivamente, come attrice hard sotto il nome di Charlotte Angie.
L’omicidio è ricostruito con dovizia di particolari da Brescia News (www.bsnews.it / Brescia news) che ha contribuito a ricostruire le ultime ore della ragazza e a darle un’identità. In otto giorni, grazie anche agli elementi forniti alla redazione, si è arrivati a una svolta e ieri, lunedì 20 marzo, uno degli ex partner della donna, un milanese di 43 anni, è stato fermato dai carabinieri.
Dall’analisi delle telecamere, è emerso che l’auto della donna “era transitata domenica 20 marzo scorso, proprio in territorio di Borno, condotta da un uomo che a sua volta era risultato avere la disponibilità della stessa auto in quanto in precedenza controllato proprio su quella vettura”. “Nella giornata di ieri – informano i carabinieri in un comunicato– quest’uomo, amico e vicino di casa della vittima, si presentava ai carabinieri per fornire informazioni circa la donna scomparsa, offrendo circostanze che subito si rivelavano contraddette dalle emergenze investigative fino a quel momento acquisite. Il magistrato ed i carabinieri, che nel frattempo avevano raccolto elementi che collocavano l’uomo in territorio di Borno la mattina di domenica 20, lo sottoponevano ad una serie di contestazioni, anche in sede di formale interrogatorio, svoltosi nel corso della notte alla presenza del difensore. L’uomo decideva quindi di confessare l’omicidio e l’occultamento del cadavere avvenuto a gennaio 2022, prima riponendolo in un congelatore nella casa della stessa vittima e poi, una volta fatto a pezzi, gettandolo nel dirupo di montagna”.
Qui un suo video Facebook in cui parlava di violenza sulle donne e della sua esperienza
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