Pronto soccorso sotto assedio per l’influenza, attese e proteste anche a Varese
Fortissima pressione su tutti i Pronto soccorso ed in varie regioni “sono stati attivati i piani contro il sovraffollamento“. Il lettore: “Al Circolo 11 ore per una visita”

Una notte da dimenticare per un utente che ha portato una sua anziana parente al pronto soccorso di Varese e scrive a Varesenews per raccontare la disavventura: accesso martedì alle 14.30 per patologie legate a nausea forte e dolori. Risultato: visita all’1.30, «fra proteste di altri utenti, discussioni e lamentale generalizzate».
I TEMPI DI ATTESA NELLE STRUTTURE IN PROVINCIA
Una situazione che appare la fotocopia di quanto sta avvenendo a livello nazionale e che riguarda carichi di lavoro elevati a causa dell’impennata di contagi per l’influenza. Il “caso“ provincia di Varese risulta emblematico, anche alla luce del fatto che sia sul sito di Asst, sia su quello di Ats Insubria non sono rilevabili i tempi di attesa legati ai Pronto soccorso. In particolare: sul sito di Ats Insubria alla pagina “Tempi di attesa dei Pronto Soccorso“ risulta quanto segue: i dati del Pronto Soccorso di Angera e Tradate non sono disponibili sul portale della ASST Sette Laghi. La pagina sui tempi di attesa dei pronto soccorso di Varese, Luino e Cittiglio non si apre. La pagina sui tempi d’attesa nei vari pronto soccorso dell’ ASST Valle Olona (Busto Arsizio, Gallarate, Saronno e Somma Lombardo) si apre ma non “carica“ i contenuti (quindi i tempi di attesa dei Ps). Risulta “not found” il dato sui presidi ospedalieri che rientrano nella Asst Lariana (Pronto Soccorso Ospedale S.Anna Como e Cantù), e alla pagina “Pronto soccorso in tempo reale“ di Humanitas Mater Domini di Castellanza risulta la dicitura “Pagina in manutenzione”.
Si tratta di dati rilevati da Pc e da cellulare sui siti istituzionali.
Il dato sull’affluenza nei ps è invece disponibile sulla “app” “Salutile” che riporta per il Ps di varese come “affollato” (83 persone in cura alle 11.30), come Busto (“affollato”, 42 persone in cura), e Gallarate (“affollato”, 32 in cura), idem Saronno, Tradate. Poco affollato risulta Luino, affollato Cittiglio.
IN ITALIA
«Solo nel Lazio – spiegava all’Ansa il 2 gennaio Fabio De Iaco, presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza – i pazienti in attesa di ricovero nei Ps sono al momento oltre 1.100; arrivano a 500 in Piemonte, mentre in Lombardia i ricoveri ordinari sono stati sospesi proprio a causa del sovraffollamento».
«A livello nazionale – afferma De Iaco – stiamo registrando una fortissima pressione su tutti i Pronto soccorso ed in varie regioni sono stati attivati i piani contro il sovraffollamento da parte di ospedali e aziende sanitarie. I piani sono mirati al reperimento di ulteriori posti letto ma, dal momento che i posti letto ospedalieri sono cronicamente insufficienti, in pratica non si può fare altro che sottrarre letti ad altre specialità come ad esempio la chirurgia».
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A che serve lamentarsi se poi quando si tratta di votare si votano ancora quelli che hanno affossato la sanita’ pubblica in regione a vantaggio di quella privata?