Faccio catechismo su messenger e i ragazzi mi seguono

Don Riccardo chatta on line con i ragazzi dell'oratorio. È passato dai dieci contatti iniziali agli oltre cento attuali

Ha un blog, un indirizzo di posta elettronica a cui scrivere e un account messenger con cui chattare: don Riccardo Pontani, prete dell’oratorio di Besozzo, da qualche mese è anche on line. «Io non sapevo nemmeno che esistesse» spiega don Riccado«un giorno i ragazzi mi hanno detto che dovevano farmi vedere una cosa ed hanno fatto tutto loro. Hanno installato il programmino e creato il mio acount. Io utilizzavo il computer per la videoscrittura e la posta elettronica, mi hanno insegnato loro come funziona messenger. È stato lo scorso mese di ottobre e da allora ho iniziato a comunicare con i giovani anche attaverso la rete».

Messenger è il programma di messaggistica istantanea diffusissimo tra i teen agers, lo considerano il mezzo più immediato ed economico per comunicare. È sufficiente loggarsi per avere sott’occhio quello che succede nella vita dei propri contatti. Uno spazio virtuale dove incontrarsi con gli amici e chiaccherare, anche con quelli che vivono dall’altra parte dal mondo, purché dotati di una connessione internet. Spesso non serve nemmeno chattare per informarsi su quello che è capitato nelle vite degli altri utenti, basta leggere il messaggino sotto il nome o gurdare la foto identificativa per sapere ciò che è successo loro.

Don Riccardo racconta che messenger è un mezzo che piace molto ai ragazzi. «Sono partito con 10 contatti ed ora ne ho più di 100. È molto positivo, anche se sta diventando sempre più difficile trovare il tempo da dedicare alle conversazioni virtuali».
A Natale i giovani dell’oratorio hanno regalato al loro "don" una web cam per potersi videochimare. «Ma la uso ma poco – aggiunge – anche perchè non tutti ce l’hanno».

Nelle conversazioni virtuali si parla di tutto, come in quelle reali: scuola, rapporti in famiglia, cose di tutti i giorni. Spesso basta chiedere loro come stanno o augurargli una buona settimana per essere vicini ai ragazzi. «Spesso mi contattano loro, ma se sono due o tre giorni che qualcuno non si fa sentire lo vado a beccare io. Soprattutto quando so che c’è qualcosa in ballo, mando un messaggino per sondare il terreno e sapere cosa succede».

In poco tempo Don Riccardo ha imparato a destreggiarsi tra simbolini e lettere animate con cui i givanissimi amano comunicare per essere originali ed ermetici. «La forma scritta permette di pensare meglio a quello che si vuole esprimere. Inoltre il programma salva automaticamente le conversazioni» incalza don Riccardo, che conosce ormai alla perfezione ogni opzione del programmino di messaggistica istantanea, «a volte mi è capitato di andare a rileggere vecchi scritti, perchè permette di cogliere sfumature diverse a distanza di tempo».

Acquistata una certa dimestichezza con il web, il prete hi-tec ha creato un proprio blog su myspace, come ora è di moda tra giovani gruppi musicali. 
Panosiologhiotato è il titolo in greco del diario on line che tradotto significa "degno di tutto rispetto", motto che ripete spesso ai suoi ragazzi. «Non voglio fare loro la predica, ma do degli spunti su cui riflettere. I ragazzi lo leggono e mi scrivono anche dei commenti».

Anche i blog che i ragazzini creano per scrivere delle proprie esperienze e collezionare fotografie degli idoli giovanili sono utili a don Riccardo per conoscere il loro mondo, sapere quello che è successo e vedere il loro stato d’animo. La tecnologia aiuta a controllare la propria privacy in modo molto preciso, in questo modo Don Riccardo non si sente un intruso leggendo cronache e sfoghi dei ragazzi. «Si può fare in modo che io non possa vedere quello che scrivono, se non lo fanno vuol dire che non dà loro fastidio».

Don Riccardo è molto soddisfatto del mezzo informatico e anche per i ragazzi è comodo. È difficile sapere quando trovare in casa un prete tra i molti impegni che gli spettano, con messenger è più semplice perchè appare un pop up sul pc di casa ad annunciare che "donripo", il suo user name, è on line. «È più veloce e immediato di qualsiasi altro tipo di mezzo di comunicazione. Quando uno ha tempo si mette davanti al PC, vede chi è disponibile, sa di non disturbarlo ed inizia a chiaccherare» conclude don Riccardo.  «Lo strumento è molto positivo, va solo gestito con intelligenza e non può in alcun modo sostituire il dialogo a quattr’occhi».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Marzo 2007
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