“Spostate quel Guttuso dal Sacro Monte”

Il pittore Sergio Michilini ci spiega in cinque tesi cosa non va nell'acrilico del grande artista, soggetto a gravi danni provocati dall'umidità

Forse non esistono vicende artistiche più travagliate di quelle dell’affresco di Renato Guttuso al Sacro Monte. Il celebre artista siciliano venne chiamato nel 1983 (a pochi anni dalla sua morte) a coprire un affresco deteriorato di Carlo Francesco Nuvolone alla terza cappella del Sacro Monte. Già all’epoca la scelta di coprire quell’affresco era stata criticata, tuttavia Guttuso regalò un’opera pittorica di immenso valore. La sua "Fuga in Egitto" faceva parte di quel suo importante percorso di avvicinamento al tema religioso, culminato con la Crocifissione del 1941 e mai abbandonato.

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Guttuso al Sacro Monte: l’affresco della discordia? 4 di 7

Quello di Guttuso, però, non era un vero affresco, ma un acrilico. Questa scelta tecnica è stata decisamente sfortunata, perché in pochi anni l’umidità e le intemperie hanno provocato seri problemi di conservazione. Da allora in molti si sono divisi sul suo destino. Qualcuno ha voluto semplicemente riapporre il colore, altri chiedono l’apposizione di una teca di vetro, altri ancora impongono la conservazione in loco mentre c’è chi spera di poterlo anche per "rivedere" il Nuvolone.

Con il suo stile inconfondibile, ma accuratamente documentato, il pittore Sergio Michilini affronta oggi questo tema delicato, nel blog che scrive quotidianamente per VareseNews. Sergio Michilini è un personaggio d’arte di lunga esperienzadiviso tra l’Italia e il Nicaragua ha dipinto diversi affreschi, difendendo e studiando la pittura da decenni. Secondo Michilini quella di Guttuso è un’opera di grande valore, ma è semplicemente un "quadro appeso al Sacro Monte". Il pittore, quindi, sostiene con convinzione la necessità di conservare la Fuga in Egitto staccandola dal muro e ricostruendo, basandosi su fonti fotografiche, il Nuvolone. Non solo: il pittore affronta anche il tema dell’inserimento di nuove cappelle al Sacro Monte, criticando l’inserimento di opere d’arte moderna (caldeggiato tempo fa dal conte Panza di Biumo) e proponendo invece la creazione di un Centro Studi dedicato ai Sacri Monti, da collocare a Villa Baragiola. La proposta di Michilini è dettagliata ed interessante, potrete leggerla e commentarla sul suo blog.

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Pubblicato il 05 Marzo 2009
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