Il “Conti” completamente allagato: “Sembrava l’apocalisse”
Lo storico centro fitness sommerso dalla furia del Vellone. Attrezzi, quadri elettrici e parcheggio sotto l'acqua. Il racconto di Leonardo Conti, titolare della palestra
«Sembrava l’apocalisse». Con questa espressione semplice, ma di forte impatto, Leonardo Conti, titolare del Club Frabcesco Conti, storico centro fitness varesino tra i più frequentati della città, racconta le immagini impresse nella sua mente dopo l’alluvione di questa mattina. La palestra di via Silvestro Sanvito è sommersa d’acqua, attrezzi e quadri elettrici compresi: un autentico disastro, i cui danni sono enormi, ma al momento non quantificabili. Al momento dell’allagamento, tra le 8.30 e le 9 di questo mercoledì 15 luglio da tregenda, all’interno del club si trovavano oltre allo stesso Leonardo Conti altre quattro persone: il centro apre infatti alle 9 e i clienti fortunatamente non erano ancora arrivati.
«La strada sembrava un fiume – racconta Conti (nella foto) -; all’inizio pareva fosse una situazione difficile, ma tutto sommato sotto controllo: l’acqua fluiva nelle grate ed entrava nel cavedio, ma si fermava lì grazie agli sbarramenti che avevamo predisposto. Poi il disastro quando il torrente Vellone, che corre interrato parallelamente a via Sanvito, non ha più trovato sbocchi: la forza dell’acqua ha travolto un muro di contenimento in pietra e mattoni sul retro del giardino e una cascata si è riversata all’interno del club, travolgendo tutto quello che trovava, armadietti, divani, pareti di cartongesso e specchi. Un’immagine fortissima: luci spente e la forza dell’acqua che si portava via tutto. Siamo riusciti a correre fuori e a salvarci per il rotto della cuffia. Meno male che eravamo in pochi all’interno: ci fossero stati i clienti sarebbe potuta succedere una tragedia». Il parcheggio dei dipendenti, che confina con il piano interrato della palestra, è allagato completamente: tre auto sono rimaste sotto, tra le quali quella di uno sconsolato Leonardo Conti che allarga le braccia mentre i vigili del fuoco con tanto di idrovora lavorano per asciugare almeno in parte l’area. Anche le case confinanti sono messe alla stessa maniera, con i parcheggi interrati completamente allagati e le auto sommerse. Fuori le dipendenti del centro fitness osservano sconsolate il lavoro dei pompieri davanti alla porta della palestra, sommersa per tre quarti: i più pessimisti si lasciano scappare frasi del tipo “Il Club Conti non esiste più”, altri accusano Comune e Provincia per i lavori del passato fatti male. Sui visi di tutti la delusione per un pezzo di vita e di lavoro spazzato via dalla furia dell’acqua.
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