Fondazione, la Corte dei Conti blocca i soldi per i creditori

L'amministrazione Guenzani prevedeva di usare 600mila euro per i creditori della Fondazione dei teatri e ha chiesto alla Corte dei Conti. Che ha dato parere negativo e ha detto: chiarire le responsabilità sui soldi spesi

Il Comune di Gallarate non potrà venire incontro ai creditori della Fondazione Culturale, messa in liquidazione nell’autunno scorso: la Corte dei Conti – a cui era stato richiesto un parere da parte dell’amministrazione guidata da Edoardo Guenzani – ha detto che non è consentito un intervento solo per ripianare i debiti e ha ricordato l’obbligo per il Comune di "valutare con estremo rigore la sussistenza di eventuali responsabilità dei competenti organi (comunali e della fondazione)". Che potrebbe anche voler dire la possibilità di una azione di responsabilità nei confronti di chi siedeva allora a Palazzo Borghi e di chi stava nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione.

La comunicazione ufficiale è contenuta nella deliberazione n.72 emessa dalla sezione regionale lombarda della Corte dei Conti. L’amministrazione comunale di Edoardo Guenzani aveva chiesto di poter utilizzare un fondo di 600mila euro (già accantonati a bilancio) per sanare i debiti verso lavoratori e fornitori di beni e servizi: la magistratura contabile ricorda le ingenti risorse destinate dal Comune alla Fondazione e alle stagioni teatrali e ripercorrela progressiva erosione del fondo e il concretizzarsi di un’irreversibile crisi economico finanziaria, fino alla decisione obbligata da parte del Cda della liquidazione. La Corte dei Conti spiega che i soldi possono erogati solo  "sulla scorta di un piano industriale e di un piano degli investimenti": ma siccome la Fondazione non è più in attività "l’ente locale non può accollarsi l’onere di ripianare anche occasionalmente le perdite gestionali della fondazione, perché alle stesse deve essere in grado di far fronte la fondazione con il suo patrimonio". Stop dunque a qualunque stanziamento di soldi pubblici per chiudere la vicenda della Fondazione che gestiva il Condominio e il Teatro del Popolo (a destra: l’inaugurazione nel 2006): "l’erogazione di contributi straordinari a carico di un ente locale per soddisfare i creditori di una fondazione partecipata del medesimo si configura quale operazione di mero ripiano dei debiti derivante dalla gestione corrente, contrastante con il divieto – in capo ai soci pubblici – di interventi tampone con dispendio di disponibilità finanziaria a fondo perduto”.

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Pubblicato il 20 Marzo 2012
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