Metalmeccanici: 150 euro in più in busta

Mario Ballante, segretario provinciale della Fim Cisl, e Ferdinando Uliano, della segreteria nazionale, hanno presentato ai delegati provinciali la piattaforma per il rinnovo contrattuale. «La Fiom ha ormai una visione solo politica del proprio ruolo»

Antonio e Alberto sono due metalmeccanici che lavorano alla Secondo Mona, azienda di Somma Lombardo del settore aerospaziale. Loro la crisi non l’hanno sentita e continuano a non sentirla. «Da noi gli occupati – sottolineano i due delegati della Fim Cisl – sono cresciuti rispetto agli anni ottanta. Si esporta e quindi si va bene». Seduto accanto a loro c’è Francesco, che ha meno ragioni di gioire rispetto ai colleghi. La sua azienda, la Mam di Morazzone, che fa collettori per elettrodomestici e automobili, è in crisi perché in Europa lavatrici e macchine si vendono con il contagocce. Tutti e tre però sono a Volandia per assistere alla presentazione della piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. Mario Ballante, segretario provinciale della Fim Cisl, e Ferdinando Uliano della segreteria nazionale, hanno a che fare con questo giano bifronte, generato dall’economia globalizzata. Non è semplice presentare una piattaforma contrattuale in un clima così frammentato per umori e aspettative. Ballante lo sa bene e infatti annuncia che «non sarà un rinnovo rituale». 

I delegati presenti nella sala convegni del museo del volo, se ne stanno per 4 ore incollati alla sedia ad ascoltare con disciplina monacale la diagnosi dell’esperto Alberto Berrini, capace di sintetizzare abilmente le dinamiche economico-finanziarie che reggono le sorti dell’universo, e tutti i punti della piattaforma che illustrano Uliano e Ballante.
Si parte dalla questione salariale, che prevede una integrazione di circa 150 euro al mese in tre anni, una «priorità», considerato il «drenaggio» a cui sono sottoposti i redditi dei lavoratori. Ma la piattaforma contrattuale di Fim e Uilm è articolata in una serie di questioni altrettanto delicate: il rafforzamento del fondo sanitario, che consentirà ai lavoratori di pagare alcune spese, i superminimi, la malattia lunga (elemento problematico del contratto), le politiche degli orari di lavoro e delle turnazioni che si devono conciliare con i tempi della famiglia, il rafforzamento del part time. 
Il pensiero va alle tute blu della Cgil che non solo non hanno condiviso la piattaforma contrattuale, ma hanno ribaltato il rito della contrattazione. «Aprendo un contenzioso legale sull’appliccabilità del contratto dei metalmeccanici – conclude Uliano – hanno distrutto il meccanismo dell’erga omnes (esplicazione degli effetti contrattuali nei confronti di tutti, ndr). Alla Fiom abbiamo chiesto fin dall’inizio di confermare l’unico contratto dei metalmeccanici, chiedendo di venire a rinnovarlo insieme a noi. Purtroppo ha ormai una visione solo politica del suo ruolo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Giugno 2012
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