“Padania libera”: il Senatur rilancia la secessione

Umberto Bossi ha parlato al congresso federale raccogliendo applausi e sostegno. Un attacco contro la magistratura, Monti, Napolitano e "i leghisti imbecilli che girano con il tricolore"

Umberto BossiSecessione. Secessione” Il secondo giorno di congresso leghista si è aperto con il ritorno alle origini e all’idea di una Padania libera. A dare fuoco alle polveri è stato lo stesso Umberto Bossi che è salito sul palco raccogliendo applausi e un sostegno deciso dalla platea: «I ladri non sono tra di noi ma stanno a Roma» ha tuonato il Senatur che se l’è presa con la magistratura («le vicende giudiziarie sono state studiate a tavolino»), con il Governo di Mario Monti («In Svizzera Monti sarebbe stato licenziato per incompatibilità con la democrazia»), con quegli «imbecilli leghisti che girano con il tricolore e non capiscono che il sogno è la Padania libera».

Non sono mancati fischi dalla platea per il Presidente Giorgio Napolitano quando Francesco Speroni, ha criticato Giorgio Napolitano per il suo intervento in tema di riforme. "
I delegati del Carroccio hanno, poi, approvato per alzata di mano un nuovo Statuto proposto dal Consiglio federale: a larghissima maggioranza si è deciso il testo che regola la gestione del movimento e che  affida il ruolo di presidente a vita ad Umberto Bossi e rende la Lega una confederazione con una maggiore autonomia decisionale delle varie anime territoriali.

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Pubblicato il 01 Luglio 2012
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