La collezione dell’ospedale si arricchisce di un Tavernari

Una grande opera scultorea in legno dal titolo “La maternità” è stata data in comodato dagli eredi dell'artista all'ospedale cittadino Beata Vergine

La collezione d’arte dell’Ospedale Regionale Beata Vergine di Mendrisio si è arricchita di una nuova opera d’arte ”La maternità” dell’artista italiano di fama internazionale Vittorio Tavernari. L’opera, un’imponente scultura in legno alta più di due metri e realizzata a metà anni ’70, è collocata nell’entrata principale dell’ospedale, messa a disposizione in comodato dagli eredi Carla e Giovanni Tavernari.

L’opera di Tavernari è collocata nell’atrio principale dell’ospedale in una posizione privilegiata che ne mette in risalto la sua forza espressiva che richiama l’arte primitiva africana in un dialogo costante con le opere vicine di grandi artisti come Jean Arp o Guido Gonzato. Le sculture di Vittorio Tavernari, nato nel 1919 a Milano e deceduto nel 1987 a Varese, sono state esposte in luoghi prestigiosi come il Museo Rodin di Parigi o la Biennale di Venezia. Le sue sculture sono presenti in importanti musei in Italia e nel resto del mondo.

La collezione di opere d’arte dell’Ospedale Beata Vergine annovera 150 quadri e una quindicina di sculture, che formano una raccolta di primo piano sparsa un po’ ovunque nei reparti e nell’atrio all’entrata. La collezione è stata costituita a poco a poco nel corso di 30 anni sotto gli impulsi del Prof. Giorgio Noseda, primario emerito e “collezionista anomalo”. La sua passione per il linguaggio artistico e la sensibilità di molte persone vicine all’ospedale hanno permesso di arricchire con varie donazioni la raccolta dell’ospedale.

Tra i nomi degli artisti di spicco presenti si ricorda Henry Moor, Mario Radice, Aoi Huber Kono o Mario Botta.  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Luglio 2013
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