Molina in bilico, scade il commissario e l’ex presidente è indagato
L'indagine sui prestiti della casa riposo si intreccia con la scadenza del commissariamento e gli interessi politici

Scade oggi, 24 novembre, il commissariamento della Fondazione Molina, disposto un anno fa dalla Ats Insubria e prorogato già una volta. La Fondazione è con il fiato sospeso, in attesa della decisione: il commissario Carmine Pallino, infatti, si trova in quel posto a seguito dello scoppio della misteriosa vicenda sul prestito concesso dalla Fondazione Molina attraverso il suo patrimonio alla tv privata Rete 55, quando in quel momento era presidente il politico Cristian Campiotti (foto sopra), legato dall’appartenenza allo stesso partito dell’editore della tv privata.

(Carmine Pallino)
La Ats, dopo l’apertura di una indagine conoscitiva del consiglio regionale, ha scelto il commercialista Carmine Pallino, ma nel 2017 il cda esautorato guidato da Cristian Campiotti ha fatto ricorso al tar contro la decisione. I giudici amministrativi stanno esaminando la causa e presto si pronunceranno. La situazione è però caotica e oggi, la scadenza del commissario senza proroga, potrebbe portare al ritorno dell’ex presidente Campiotti.
La nomina del presidente del Molina spetta al sindaco di Varese, l’attuale sindaco Galimberti e i consiglieri comunali di maggioranza hanno criticato Pallino nei mesi scorsi, mentre il commissario Pallino ha querelato un esponente del Pd che aveva criticato la sua gestione. Il clima è teso, ma sulla gestione precedente c’è anche una inchiesta della magistratura molto delicata che parte da alcuni prestiti del patrimonio anche ad altre società che non avevano rating e nemmeno garanzie solide da offrire. Che succederà? Il comune di Varese non si è mai espresso contro Campiotti, ma l’indagine sull’ex presidente è una spada di Damocle che potrebbe coinvolgere l’intera struttura.
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Rino Pajetta che aveva amministrato il Molina come un buon padre di famiglia, come si suol dire, si starà rivoltando nella tomba.