Morì sulla Statale, chiesto il processo per i responsabili della strada

La procura vuole accertare le responsabilità della mancanza di protezioni ai bordi della strada dove nel 2014 perse la vita un uomo di 60 anni

Avarie

L’accusa è pesante: omicidio colposo in concorso per omissione.

In pratica secondo la Procura di Varese si poteva e doveva fare di più per assicurare le dovute protezioni al tratto di statale della Valcuvia dove trovò la morte Lorenzo Piran, il 30 agosto 2014.

Siamo nell’estate di quattro anni fa. L’uomo, alla guida del suo scooter Piaggio all’altezza di Casalzuigno va fuori strada, perdendo la vita.

Vengono eseguiti sul posto gli accertamenti di rito da cui emerge secondo gli inquirenti la mancanza di protezioni e si attivano così le indagini che portano la Procura a chiedere il rinvio a giudizio per quattro persone.

Si tratta dei responsabili a vario titolo del tratto della Strada Statale 394 all’altezza del chilometro 27,800 e 27,700: tutto si gioca in questi 100 metri di strada dove, dai rilievi, ai tempi dell’incidente risultava assente la protezione stradale, che di fatto produceva un dislivello di 85 centimetri in cui il povero Piran andò a cadere: un volo che gli risultò fatale.

La parte civile è rappresentata dall’avvocato del foro varesino Corrado Viazzo.

Le indagini sono state coordinate dal pubblico ministero Annalisa Palomba

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Marzo 2018
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