“Noi sindaci avanguardia armata a Roma, per rimettere a posto le cose”

L'ultimo giorno di Tarantino: dichiarato decaduto dalla carica di sindaco per incompatibilità, rimane solo parlamentare. "Faccio un passo in avanti"

leonardo tarantino

Leonardo Tarantino, deputato della Lega, è stato dichiarato decaduto dalla carica di sindaco, nella seduta di consiglio di lunedì sera. Rimane parlamentare “semplice”, come il collega tradatese Dario Galli, dichiarato decaduto venerdì scorso. Il Comune andrà a elezioni anticipate a maggio 2019, fino ad allora sarà guidato dal vice Alessandra Cariglino. Questo il discorso di Tarantino in consiglio comunale

 

Questa sera termina il mio mandato di sindaco; è arrivato infine il giorno!! In questo ultimo mese tanti cittadini mi hanno chiesto informazioni e mi hanno rappresentato i loro complimenti ma anche il dispiacere per il mio disimpegno anticipato; A loro ho detto che dobbiamo guardare a questo momento con positività: quello che stiamo vivendo non è un punto d’arrivo ma rappresenta un passo in avanti! Vorrei che lo rappresentasse anche per tutti voi e per la nostra comunità.
Questa sera terminano i mie quasi 9 anni come sindaco: la più lunga sindacatura, se così si può dire, a cui ha assistito la nostra città. Una sindacatura con due risultati elettorali molto netti. Un ruolo, quello di sindaco, arrivato dopo 13 anni di “gavetta” nel ruolo di consigliere comunale proprio nella nostra città. Samarate è stata una buona scuola che a partire da ben 21 anni fa mi ha preparato a ricoprire ruoli importanti: il commissario e poi il segretario provinciale della Lega dal 2002 al 2006, il sindaco ed infine deputato in Parlamento. Sono soddisfazioni uniche per cui ringrazio anche tutte le persone che in qualche modo hanno contribuito sia la mia formazione sia al buon esito di queste esperienze.
Sono convinto che l’attività amministrativa che abbiamo svolto nella nostra città sia un’esperienza positiva; questo è il riscontro che raccolgo dai cittadini. In questi nove anni abbiamo fatto il meglio per poter governare Samarate; le cose da ricordare sarebbero tante, tantissime. Non è forse questo il momento dove il tempo è limitato, anche per non farne un mero e freddo elenco.
Cito qui oggi solo alcuni numeri, anche perché certi ed incontrovertibili, che lasciano il segno della nostra buona e virtuosa amministrazione: il debito del nostro ente che ho ereditato ammontava a quasi 13 milioni di euro, lascio Samarate con questo debito ridotto dei due terzi a poco più di 4 milioni. L’avanzo di amministrazione, i “soldi nel cassetto”, ereditati ammontavano a circa 2.700.000; ho ragione di pensare di lasciare questo comune con circa 4 milioni in cassa. Nonostante le alienazioni del patrimonio che abbiamo eseguito in questi anni, per far fronte alle regole contabili imposte agli enti locali, nel 2010 ho trovato un patrimonio netto di 28 milioni e ne lascio uno di 44 frutto anche dei continui investimenti per la conservazione del patrimonio edilizio comunale (penso in particolare alle scuole). Voglio citare poi un dato, questo non “contabile”, che mi sta particolarmente a cuore: quello del servizio di iscrizione all’albo nazionale dei donatori di organi che abbiamo attivato a inizio 2017: lascio a Samarate 400 nuovi donatori di organi ( e per questo ringrazio questi generosi cittadini samaratesi).
Infine, lascio a Samarate, l’ultimo grande successo della nostra attività amministrativa; forse il più grande!! Nella nostra città, a San Macario su un area di circa 11.000 mq, nascerà una Casa di Riposo; questo sogno è ormai una certezza dopo l’esito del bando pubblicato a fine luglio e scaduto a settembre. Un investimento di quasi 10 milioni di euro, da parte di operatori qualificati del settore, con esperienza in decine di altre strutture simili. Questa è l’eredità più grande che lascio a voi e ai samaratesi, sicuro che sarete in grado di portare a termine la realizzazione di questo importante infrastruttura.
Rimangono nel cassetto altri sogni che non si sono potuti realizzare come la palestra/palazzetto dello sport e l’annesso polo scolastico o una vera rete ciclopedonale per la nostra città ben interconnessa con i paesi limitrofi e le aree del Parco del Ticino; tutti questi progetti, sicuramente ambiziosi, non rimarranno nei cassetti ma diventeranno un obiettivo su cui mi impegnerò nei prossimi mesi e nei prossimi anni sia come deputato sia come, spero, consigliere comunale di questa città.
Mi rimane, lo confesso l’amaro in bocca di aver governato in anni in cui gli enti locali sono stati dapprima dimenticati e poi fortemente penalizzati dalle scelte del governo centrale. E’ stato avvilito il ruolo degli amministratori locali e dei sindaci: basti pensare che solo nove anni fa il nostro comune incassava dai trasferimenti ordinari statali e circa €4.000.000, più di un terzo delle sue risorse complessive. Queste somme sono state man mano azzerate e sono state sostituite con nuove imposte locali i cui nomi sono IMU, TASI, TARI; i sindaci sono diventati esattori per conto dello Stato! Ci è stato permesso di mantenere molti i servizi comunali solo al “livello minimo vitale”. E’ stata dimenticata ogni forma di riforma sull’autonomia fiscale e finanziaria degli enti locali. E’ stato reso quasi impossibile manovrare al meglio all’interno del bilancio comunale: il blocco degli avanzi di amministrazione è stata la pietra tombale sulla possibilità per i comuni di realizzare opere pubbliche in modo virtuoso.
Per questo, per tutto questo molti amministratori locali, molti assessori, molti sindaci, hanno scelto la via del Parlamento; hanno scelto di combattere le loro battaglie più in là dei confini della propria città. L’ho scelto anch’io. Abbiamo scelto di essere “l’avanguardia armata” per rimettere le cose a posto
Per questo, come ho detto all’inizio di questo mio discorso, questa sera io faccio un passo avanti!!
Lo faccio sicuro di lasciare la nostra città in buone mani. Nei “palazzi romani” (permettetemi questa affermazione di stampo leghista), insieme ad altri colleghi che come me hanno potuto maturare esperienze nei loro comuni, potremo restituire dignità agli enti locali e alle città. Potremo riformare lo stato anche grazie a passaggi fondamentali come l’autonomia voluta da lombardi e veneti con i referendum dell’ottobre 2017. Potremmo insomma dare risposte ancora migliori ai nostri cittadini.
Faccio dunque questo passo avanti, pensando al meglio! Non guardando indietro!
Semmai guarderò al mio fianco sapendo di avere buoni compagni di viaggio come lo siete stati tutti voi fino ad oggi.
Arrivederci Samarate

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Ottobre 2018
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