“Il Governatore Fontana dimentica le eccellenze di Varese”

Emanuela Crivellaro, presidente della Fondazione Il Ponte del sorriso, corregge il Presidente che ha dimenticato le eccellenze del polo pediatrico varesino

nuova tin family

«Per celebrare al meglio l’odierna ‘Giornata mondiale della prematurità’ ieri ho inaugurato, all’ospedale San Gerardo di #Monza, la prima Terapia Intensiva neonatale ‘Family’, unica realtà in Italia; un esempio della virtuosità tra pubblico e privato che caratterizza il sistema sanitario regionale».

Le dichiarazioni del governatore Attilio Fontana pronunciate il 17 novembre scorso hanno fatto sobbalzare quanti operano all’ospedale Del Ponte di Varese. 

«Una TIN Family in Italia esiste già! Si trova proprio in Lombardia, a Varese presso l’Ospedale Del Ponte e garantisce elevatissimi standard di qualità non solo di cure ma anche di attenzione e calore ai bambini e alle famiglie, tanto da avere, oltre a stanze singole, persino un pianoforte per la musico terapia.  E’ stata inaugurata l’8 maggio 2017, evento al quale il Presidente Attilio Fontana era presente».
Emanuela Crivellaro, presidente della Fondazione Il Ponte del Sorriso è incredula per le parole del Governatore che proprio nel 2017 era presente all’inaugurazione e , soprattutto, ha visto crescere il polo materno infantile quando era sindaco di Varese.

Il problema, secondo Emanuela Crivellaro, non è per una possibile dimenticanza, ma per lo stato di “abbandono” in cui versa questo presidio che va ancora completato soprattutto nelle parti che avrebbero dovuto essere tra le eccellenze: « E’ molto preoccupante che i vertici regionali sottovalutino il polo materno infantile di Varese e dimentichino le eccellenze sanitarie a livello nazionale di cui dispone, gettando un’ombra sul futuro dell’Ospedale Del Ponte. La sua storia concreta inizia nel 2006, con l’allora sindaco di Varese, l’avvocato Attilio Fontana, che convoca gli Stati Generali della Sanità per dare l’avvio al polo materno infantile. Fortemente voluto e sempre sostenuto dal territorio, anche con costanti donazioni da qualche milione di euro da parte della nostra fondazione, finalmente nel 2010 viene posata la prima pietra. A distanza di 12 anni, il nuovo padiglione, consegnato alla fine del 2015, è tristemente mezzo vuoto, con diagnostica, Pronto Soccorso e Terapia Intensiva ancora chiusi, con i bambini che fanno vergognosamente la spola tra l’Ospedale Del Ponte e l’Ospedale di Circolo anche per una banale radiografia.

la diagnostica ancora vuota

Dopo 12 anni non è nemmeno ancora stata finanziata la terza fase di ristrutturazione, prevista dal progetto fin dall’inizio, indispensabile per creare tutti i servizi sanitari necessari, per realizzare gli spazi adeguati per la Cardiologia Pediatrica e per tutte le altre specialità pediatriche, comprese quelle rimaste fuori dall’Ospedale Del Ponte. Così sono ancora in piedi tronconi fatiscenti che chiudono, togliendo interamente sole e luce,  le finestre della Neuropsichiatria Infantile, c’è un bel container piazzato davanti all’ospedale, quale mensa dei dipendenti, che si è pure già incendiato una volta, non c’è una hall dignitosa e persino la camera mortuaria è indecente, sembra uno sgabuzzino con un via vai di merci e immondizie, che passano accanto ai bambini saliti in cielo e ai loro parenti straziati, senza alcun rispetto.

Questo non va bene affatto e noi chiediamo alla Regione Lombardia urgentemente di stanziare i fondi necessari al completamento dell’Ospedale Del Ponte, con servizi e personale».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Novembre 2018
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