Laforgia:”Ecco i motivi delle mie dimissioni”
Difficili le comunicazioni con l'assessorato di riferimento che però i cittadini consideravano come "suo". Ecco i motivi delle dimissioni, anche se "il sostegno alla giunta non è in discussione"
Alla fine, la nota che motiva le dimissioni di Enzo Laforgia da presidente della commissione cultura sono arrivate, come promesso dallo stesso consigliere comunale di Progetto Concittadino, la lista civica di maggioranza che esprime un assessore in giunta, Dino de Simone.
Una nota che, senza citare nessuno e senza mettersi direttamente contro l’assessorato di riferimento, quello della cultura guidato da Roberto Cecchi, non esita a sottolinearne le criticità, soprattutto di comunicazione: una situazione che già era nell’aria e che la lettera chiarisce.
“IL SOSTEGNO ALLA GIUNTA GALIMBERTI NON E’ IN DISCUSSIONE”
«Con la presente informo le SS.LL. di aver depositato presso l’Ufficio protocollo del Comune di Varese in data 2 aprile 2019 le mie dimissioni dalla carica di Presidente della Commissione consiliare n. 5 “Cultura e Turismo”».
Si apre così la lettera che Enzo Laforgia, esponente di Progetto Concittadino, ha inviato al Sindaco e ai componenti della Giunta. La decisione, condivisa «con le Cittadine e i Cittadini che compongono, sostengono ed esprimono il movimento civico “Progetto Concittadino”», non mette in discussione il sostegno della lista civica all’Amministrazione Galimberti.
“E’ MANCATA UNA COMUNICAZIONE COSTANTE TRA COMMISSIONE E ASSESSORATO DI RIFERIMENTO”
«Le Commissioni consiliari – scrive Laforgia – sono una sorta di interfaccia tra l’azione politica dei componenti della Giunta ed il Consiglio comunale». Ma perché una Commissione consiliare funzioni, è necessaria una stretta collaborazione ed una comunicazione costante tra questa e l’Assessorato di riferimento. Questo, secondo Laforgia, è mancato, «depotenziando sensibilmente la funzione primaria della Commissione». Il Presidente dimissionario, nel testo che ha trasmesso al Sindaco si assume la sua parte di responsabilità di tale deficit comunicativo (parla di una sua probabile «incapacità» a svolgere il ruolo che gli è stato attribuito) e sottolinea che “non lancia accuse”.
“IO PERCEPITO COME ESPRESSIONE DIRETTA DELL’ASSESSORATO: NON ERA COSI'”
Laforgia dichiara, inoltre, che in questi anni è stato percepito pubblicamente, per il ruolo che ha rivestito, come espressione diretta dell’Assessore alla Cultura e al Turismo: «sono costantemente interpellato da realtà associative, grandi e piccole, che operano in ambito culturale e che reclamano da me risposte che non riescono ad avere dall’Assessorato».
Così non è, aggiunge. E rivendica l’autonomia sua e del movimento civico che rappresenta nel potersi anche distinguere da scelte che non possono essere condivise «a priori».
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