Ponte tibetano tra le due valli, dibattito in Comune

Bocciata la mozione di “Idea Comune“, la maggioranza richiede un approfondimento, lasciando aperta una porta

Avarie

Un ponte tibetano, sospeso nel vuoto in grado di collegare due versanti della valle.

Lo ha proposto con una mozione presentata il dicembre scorso e discussa nell’ultimo consiglio comunale “smart“ la minoranza di Maccagno con Pino e Veddasca.

Il documento cui è stata data lettura nel corso della seduta riguarda la proposta di realizzare uno studio di fattibilità per realizzare l’opera coinvolgendo gli attori istituzionali locali.

L’obiettivo di questa proposta secondo i consiglieri di “Idea Comune“ – lista che schierava come sindaco Davide Compagnoni alle ultime amministrative – riguarda il valore aggiunto e le ricadute dal punto di vista turistico che un’opera del genere può rappresentare.

«La realizzazione di quest’opera rientra nello sviluppo turistico e degli operatori commerciali e potrebbe rappresentare uno strumento di marketing e promozione del territorio, anche in chiave di collaborazione tra Val Veddasca e Val Dumentina. Un progetto che verrebbe ripagato in termine di incremento turistico», ha spiegato Marco Dal Lago, estensore della mozione.
La risposta per la maggioranza è arrivata dalla consigliera Ornella Soldi: «La nostra idea sviluppo turismo non prevede scenari così impattanti sullo stile di vita e sulla viabilità montana. Solo a titolo di esempio, il ponte della Val Tartano (in Valtellina, nella foto) ha registrato la presenza di 70 mila visitatori in 7 mesi».

«Progetti come questi facilitano una forte affluenza turistica di passaggio, ma non stimolano presenza turistica sul territorio che porti a un rilancio economico. Vi invitiamo a portare all’attenzione studi di fattibilità, individuare un luogo i parcheggi e i bus per il trasporto delle persone. Potrebbe essere interessante trovare la collaborazione di progettisti. A questo punto potremmo considerare costi e benefici del progetto».

Secondo la maggioranza un progetto del genere non può dunque essere demandato all’amministrazione comunale.

La mozione non è passata e gli unici voti favorevoli sono stati quelli della minoranza. Dunque il documento è stato bocciato, ma si è innestato un dialogo sul punto che non esclude in futuro di prendere in considerazione altre e più strutturate proposte.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Giugno 2020
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