Le ordinanze per risparmiare acqua funzionano: “Arriveranno in tutti i comuni”

Lereti, la società che gestisce la rete idrica di 34 comuni tra cui Varese, ha intenzione di chiedere ai sindaci ordinanze per la limitazione del consumi: "I cittadini fanno la loro parte, la situazione è molto critica"

acqua

Nel giro di un paio di giorni a tutti i comuni che vengono riforniti da LeReti –sono 34 in Provincia di Varese, tra cui anche il capoluogo– arriverà una lettera per chiedere di emettere ordinanze per limitare il consumo di acqua. Lo anticipa Andrea Pezzana, responsabile di esercizio del gestore idrico, perchè «la situazione oggi è arrivata al limite, mai vista».

L’estate che sta iniziando è infatti all’insegna di un abbraccio inedito tra «una siccità lunghissima, laghi con livelli bassissimi, neve in montagna finita e temperature che battono qualsiasi record» che ha come riflesso il fatto che «l’acqua è sempre meno ma la sua richiesta sempre più alta». Così «se fino ad oggi non abbiamo ancora riscontrato criticità e non si sono registrati disservizi nell’erogazione, dobbiamo sapere che la situazione è davvero al limite». Da qui l’intenzione di chiedere ai comuni interventi per limitare i consumi «perchè abbiamo notato che questi interventi servono».

Sul tavolo di Andrea Pezzana ci sono infatti i dati dei sei comuni più in sofferenza della loro rete e in cui sono già state emesse ordinanze ad hoc dai sindaci. «Sembra banale l’emissione di ordinanze ma ci siamo accorti che già dal giorno successivo i consumi sono calati. La popolazione risponde bene perchè sa che il tema è davvero importante e anche le amministrazioni comunali collaborano immediatamente». Ordinanze che dunque chiedono -e chiederanno- di limitare gli usi dell’acqua potabile solo agli usi strettamente necessario, evitando di innaffiare i giardini o lavare le auto.

La prospettiva è infatti quella di un progressivo peggioramento della situazione. «In provincia di Varese mancano all’appello oltre 500 millimetri di pioggia da inizio anno e non è certo un giorno di pioggia che può colmare questo buco sia perchè un temporale serio (e che non sia un’alluvione) può portarne fino a 50 e sia perchè i tempi per ricaricare sorgenti e falde profonde sono molto più lunghi». Uno scenario a cui non si può rispondere solo sperando nella pioggia ma anche con investimenti. «Noi come LeReti -spiega Pezzana- negli ultimi anni ne abbiamo fatti parecchi ad esempio per collegare tra loro gli acquedotti dei comuni in modo da poter portare l’acqua da dove c’è a dove non ce n’è, un sistema che già in queste settimane sta mostrando la sua efficacia». Ma ciò che deve essere chiaro è che «senza un cambio della situazione meteorologica la strada è quella del razionamento, partendo dalle ore notturne».

Dalle ordinanze al razionamento, il piano per fronteggiare la siccità

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 21 Giugno 2022
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