Moore e Renfro, due facce della stessa medaglia: “Varese perfetta per le nostre esigenze”

I due americani arrivano da esperienze differenti ma concordano su Nkamhoua ("Uno tosto, alzerà il livello della squadra") e sul gioco di Kastritis. Il pivot "Perfetto per il mio gioco difensivo". La guardia: "Cercavo questo basket"

Nate Renfro Taze Moore

Il rookie e “l’italiano”. L’estroverso e il serio. La guardia e il lungo. Taze Moore e Nate Renfro formano una coppia sì americana, spesso concorde nei giudizi ma anche piuttosto eterogenea e lo hanno confermato oggi – mercoledì 17 – nella presentazione ufficiale con la maglia biancorossa della Openjobmetis.

Moore, guardia del Memphis, ha assaggiato anche la NBA prima di decidere di attraversare l’oceano in modo più continuo rispetto alla brevissima esperienza tedesca; Renfro, pivot dell’Arizona, è invece un veterano del Vecchio Continente e già in Grecia aveva fatto un certo colpo su Ioannis Kastritis. «Con tempi e modi differenti, seguivamo entrambi da tempo e siamo felici di averli qui con noi» ha rivelato il gm Max Horowitz che ha introdotto la chiacchierata nello spazio di Agricola Home & Garden accolti dal “padrone di casa” Giacomo Brusa, da anni vicino al club biancorosso.

QUI RENFRO

«Siamo qui ormai da quasi un mese e abbiamo iniziato a conoscerci tra di noi e conoscere gli staff. Ci manca ancora un giocatore importante come Oliver Nkamhoua che agli Europei ha marcato gente come Jokic o Antetokounmpo e ha retto fisicamente. E’ un giocatore interno e la squadra ne beneficerà».

L’esperienza a Sassari non è stata delle migliori per Renfro che rilegge così la sua annata sarda: «Ho dovuto adattarmi a uno stile di gioco molto diverso da quello cui ero abituato e l’apprendimento è stato lungo e difficile. A sprazzi ho dimostrato quello che potevo fare ma senza grande continuità, poi a gennaio mi sono infortunato e di fatto la stagione è finita lì».

Il basket di Kastritis però può rilanciare Nate: «Il suo gioco è più adatto alle mie caratteristiche e in fase difensiva posso dare il massimo: mi piace cambiare, marcare tutti gli avversari dall’1 al 5 e credo di avere una buona visione di gioco dal lato debole per raddoppiare o tagliare le linee di passaggio. Ne ho parlato con il coach e credo di essere nel posto giusto».

QUI MOORE

«Sono molto soddisfatto dal primo impatto in Italia e da quello che il coach ci propone dal primo giorno. Io vengo da un’esperienza completamente diversa tra G-League e NBA ma qui, dove siamo sempre spinti al massimo delle nostre possibilità, possiamo diventare una squadra importante sia dal punto di vista difensivo sia anche da quello offensivo».

Il basket europeo ha delle richieste cui i giocatori abituati agli USA devono rispondere: «In Europa l’aspetto di sport di squadra del basket è più importante rispetto all’America dove invece è spesso privilegiata la qualità individuale dei giocatori. E anche gli arbitraggi spesso tutelano le star a scapito degli altri. Da questa parte dell’oceano ti vengono proposti i modi per diventare un giocatore di squadra e quindi cercavo e volevo qualcosa di simile. In questo mese mi è stato tutto confermato dentro e fuori dal campo».

Anche Moore è rimasto piacevolmente colpito da Olivier Nkamhoua, che ha seguito in tv ad Eurobasket («Olivier è un giocatore atletico, può tirare, è duro in difesa e valido in attacco: ho visto le sue partite all’Europeo. Penso che con lui tutta la squadra possa alzare il proprio livello») e sta cercando di adattare il suo modo di stare in campo alle richieste di Kastritis e del basket italiano. «Finora in carriera ho privilegiato il lavoro aggressivo con la palla, palleggiando, attaccando il ferro e creando qualche tiro anche non in equilibrio. So che in Europa serve completarsi con il tiro da fuori e lavorare per trovare le soluzioni da 3 punti: sfrutterò entrambe le caratteristiche e so che devo lavorare molto per migliorare il tiro e le scelte. Poi di partita in partita vedremo quale sarà il modo per essere più utile».

APPUNTAMENTO A GIOVEDI’ SU VARESENEWS

Si parlerà di Openjobmetis giovedì 18 settembre alle 14 su Radio Materia, la web radio di VareseNews, in una trasmissione in diretta con Damiano Franzetti affiancato da Francesco Brezzi e Matteo Bettoni. Nell’articolo sottostante trovate maggiori informazioni.

L’enigma Moody, l’impatto Nkamhoua, la scelta Freeman: su Radio Materia il precampionato della Openjobmetis

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Settembre 2025
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