Alessandro Maja torna in ospedale, slitta l’interrogatorio di garanzia a Busto Arsizio
Nella serata di giovedì il nuovo ricovero. I legali: “Non è in condizioni di parlare”. Il giudice convaliderà il fermo e lo sentirà non appena l’ospedale dimetterà l’uomo

Alessandro Maja non è in condizioni di rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio Luisa Bovitutti e rimarrà in ospedale al san Gerardo di Monza, dopo il ricovero nella serata di ieri.
L’omicida di Samarate, accusato di aver ucciso moglie e figlia e di aver tentato l’omicidio del figlio (ancora grave in ospedale a Varese) versa in “condizioni di salute non compatibili con la detenzione” come hanno spiegato nella mattinata di venerdì i legali Enrico Milani e Sabrina Lamera a margine dell’udienza di convalida del fermo di indiziati di delitto nella quale il pubblico ministero ha richiesto la custodia cautelare in carcere.
Si attende ora di capire come evolve il quadro clinico di Maja, che rimane piantonato in ospedale. Il gip avrà tempo di sentirlo entro cinque giorni dalle sue dimissioni dall’ospedale.
Maja da quanto si apprende dai suoi legali è ricoverato al reparto di psichiatria dell’ospedale di Monza: «Neppure noi siamo riusciti ancora a conferire con lui, viste le condizioni del nostro assistito», hanno spiegato i legali. «I medici del San Gerardo hanno ritenuto le condizioni di Alessandro Maja incompatibili con la detenzione».
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