Varese
La festa di Bizzozero, dove la passione si tramanda di generazione in generazione
Questa sera, giovedì 7 agosto, con la prima “serata tributo” dedicata a Ligabue, la “Festa di Ferragosto” di Bizzozero entra nel vivo: l’esperienza di Bruno Dalla Valle dopo oltre 20 anni di volontariato e con figli e nipoti a sostituirlo

Questa sera, giovedì 7 agosto, con la prima “serata tributo” dedicata a Ligabue, la “Festa di Ferragosto” di Bizzozero entra nel vivo; non che la manifestazione si esaurisca oggi, anzi – fortunatamente – l’appuntamento agostano tanto amato dai varesini proseguirà sino al prossimo 17 agosto, proponendo il consueto apprezzatissimo e ricchissimo banco gastronomico a pranzo e a cena, e la musica – normalmente liscio – la sera, con pista da ballo liberamente e gratuitamente accessibile al pubblico.
Una manifestazione giunta al suo 51° anno di vita e che ormai stabilmente offre 15 giorni di festa a chi resta in città nella prima parte del mese, con uno sforzo notevole (sempre più di mille le persone che ogni sera accorrono a Bizzozero), reso possibile da un affiatato e numeroso gruppo di volontari, che così consentono di raccogliere e devolvere in beneficenza alcune decine di migliaia di euro ogni anno.
Nonno Bruno, volontario per oltre 20 anni

A raccontarci questa esperienza davvero unica Bruno Dalla Valle, architetto, già insegnante, e per tutti “Nonno Bruno”.
Oggi Bruno ha 83 anni, e da due anni non è più operativo, anche se resta una presenza abituale alla festa, un’immagine di cortesia, disponibilità e viva cordialità, “per me è innanzitutto esempio di impegno e dedizione” dice di lui Stefano Frattini, il presidente del Club Bizzozero, ente organizzatore della festa, che racconta come sino appunto a due anni fa, dall’alto dei suoi ottant’anni, ancora fosse lui con la moglie Pinuccia a curare la chiusura della cucina a notte fonda, dopo averla ripulita con gli altri volontari.
“Ha iniziato per prima mia moglie” racconta lo stesso Bruno “a lavorare come volontaria alla Festa di Ferragosto, e per alcuni anni, mentre lei era impegnata lì, io restavo a casa da solo, poi però mi hanno coinvolto, ed è stata un’esperienza bellissima, che mi ha appagato per almeno 20 anni, ma non li ho contati, probabilmente sono stati più di 25 anni”.
Il volontariato è un’esperienza bellissima
Ma cosa c’è di così bello alla Festa di Ferragosto da averlo coinvolto per così tanto tempo in un impegno che senza remore si può definire massacrante (15 giorni consecutivi, pranzo e cena, ai fornelli con il caldo o i temporali agostani, con lo stress di migliaia di persone in attesa) ? “sono tanti motivi che si sommano – risponde Nonno Bruno – si fa qualcosa per il rione, perché la festa è un appuntamento importante per Bizzozero, che porta nel rione tantissima gente; perché è un momento di fortissima aggregazione per molti bizzozeresi (sono oltre 100 i volontari coinvolti, prevalentemente di Bizzozero, ma anche di San Carlo, Bustecche, Giubiano, Gazzada, Schianno, Lozza, Malnate e oltre): perché si ha l’opportunità di aiutare altre persone grazie ai fondi raccolti; ma soprattutto perché si sperimenta un modo davvero appagante di stare e lavorare insieme per un fine “superiore”, che a differenza del lavoro non ha paletti temporali o di mansioni, e per questo di “travolge” e assorbe integralmente. Sono convinto che il volontariato sia un’esperienza bellissima, sempre, e che alla nostra festa raggiunga una delle sue espressioni più autentiche”.
Un entusiasmo contagioso, tanto che oggi, via Bruno e Pinuccia – che come detto comunque non fanno mancare la loro presenza e magari qualche piccolo aiuto – alla Festa di Ferragosto di Bizzozero restano i figli, e i nipoti, perché le cose belle si trasmettono e speriamo, non finiscono mai.