A scuola con la borraccia d’alluminio? Ecco dove già si fa
Il dibattito sulla riduzione della plastica arriva sui banchi del Consiglio. «Valuteremo questa possibilità»

Plastica con criterio: ce n’è troppa in circolazione, addirittura «isole galleggianti» nell’oceano, ha ricordato l’assessore alla scuola di Luino Piermarcello Castelli durante una risposta alla proposta della consigliera comunale Enrica Nogara che chiede il coinvolgimento dei più giovani in questa battaglia.
Il tema è quello della riduzione di questo prodotto della chimica utilissimo, a patto che venga usato con criterio e parsimonia.
Così il dibattito arriva anche sui banchi dell’assemblea cittadina e la consigliera Nogara, all’opposizione, ha chiesto se il comune di Luino non avesse in programma l’introduzione nelle scuole della borraccia in alluminio per limitare l’uso delle «mezze minerali» con tappo, che una volta finite vanno dappertutto.
«Sono situazioni che si stanno evolvendo in molti comuni e penso che anche noi dovremmo abituare i nostri ragazzi a usare borracce in alluminio e a limitare la plastica», ha spiegato Nogara.
«Ho sentito parlare anche di recente della questione delle borracce in alluminio. Coinvolgere i ragazzi per l’imitare o evitare l’uso della plastica è importante», ha spiegato Castelli.
«Valuteremo questa possibilità compatibilmente con le risorse che abbiamo», ha concluso l’assessore.
Il tema sta montando, tanto che in questi giorni è in atto una campagna di sensibilizzazione che ha coinvolto anche celebri fast food dove le bevande vengono servite senza cannuccia.
Nel “pubblico“ vi sono esempi di amministrazioni comunali che hanno da tempo scelto le borracce in alluminio, come il caso di Malnate dove da mesi è attivo il progetto “zeroplastica“: nello scorso gennaio vennero distribuite all’istituto comprensivo le borracce riutilizzabili a un migliaio di studenti fra scuole medie ed elementari.
L’amministrazione comunale di Tradate e Legambiente solo l’8 maggio scorso hanno consegnato agli studenti dell’Istituto Comprensivo centinaia di contenitori in alluminio.
La questione è stata la centro anche del progetto «famiglia sballata» che ha visto coinvolta la Provincia di Varese per ridurre l’uso della plastica anche in famiglia: molti istituti del capoluogo sfruttarono questo evento per adottare le borracce riciclabili.
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