L'11 luglio 1995 i nazionalisti serbi conquistavano la città bosniaca, lasciata indifesa dall'Onu. E trucidarono 8372 persone, tutti i maschi, fino ai dodicenni. Il culmine di una guerra che non abbiamo voluto capire
Attivista per la pace, fin dallo scoppio della guerra ha fatto parte del gruppo Varese per la Bosnia. Una storia personale dentro a un impegno collettivo, per la solidarietà e la convivenza
Una cerimonia al parco del municipio per ricordare la tragedia vissuta da un intero popolo nel 1915. Il sindaco Colombo: «Deve servire da monito per le istituzioni e lo Stato»
A Travedona Monate è stata organizzata una serata dedicata alla memoria del genocidio del popolo armeno per mano dei turchi. Baykar Sivazliyan: «Le ragioni di un secolo fa alimentano ancora l’odio in quell’area»
Se ne parlerà giovedì 7 aprile alle 21 presso la sala conferenza Don Luigi Ponti. Interverranno: Baykar Sivazliyan, presidente Unione Armeni d’Italia, Claudio Bonvecchio, dell’Università dell’Insubria, Ani Balian, consigliere Unione armeni d’Italia
Sono passati 20 anni dal massacro di Srebrenica, un genocidio che ha causato la morte di 8372 persone e le cui ferite non sono ancora rimarginate
Il 6 aprile 1994 l’aereo presidenziale fu abbattuto da un missile terra-aria. I massacri iniziarono subito dopo quell’episodio
Quello di Hasan Cemal sul genocidio degli armeni è molto più di un saggio. La scrittrice sestese Rossana Girotto racconta la storia e l’importanza di questo libro
Una storia vera raccontata dal giornalista del “Corriere della Sera” Stefano Jesurum. Tra le famiglie di origine ebraica, convertite a forza al cattolicesimo, compare il nome dei Marrone
Questa è una storia che inizia nell’autunno del 1946, anno in cui viene pubblicato su una rivista yiddish di Buenos Aires un monologo che dà voce all’ultimo sopravvissuto del ghetto prima della definitiva distruzione
Moni Ovadia conclude la Stagione teatrale comunale. Il trionfo del teatro yiddish
Nel maggio del ’44 Nedo Fiano, ebreo italiano, arrivò con suo padre sulla banchina di Auschwitz. Tutta la sua famiglia fu deportata e sterminata
Alle 8:15 del 6 agosto 1945 l’Enola Gay sganciò “Little Boy”, segnando l’inizio dell’era atomica e cambiando per sempre la storia mondiale. La memoria delle vittime si intreccia ai timori per il ritorno delle armi nucleari nelle strategie globali
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