Elio e le Storie Tese tra nuove e vecchie canzoni infiammano il Condominio
Tutto esaurito e oltre tre bis per la band più irriverente della canzone italiana
Sabato 20 febbraio 2010 al Teatro Condominio di Gallarate, Elio e le Storie Tese fanno il tutto esaurito e da almeno un mese risulta impossibile recuperare un biglietto per l’evento, l’ennesimo successo di una Band che ormai da trent’ anni è da considerarsi in Italia una delle realtà più originali e longeve del panorama artistico musicale.
Elio alla voce e al flauto, Faso al basso, Cesareo alla chitarra, Rocco Tanica e Jantoman alle Tastiere, Meyer alle percussioni con l’aggiunta di Paola Folli come vocalist e l’ immancabile Mangoni come artista a sé: questa è la formazione al completo degli Elio e le Storie Tese o EelST o Elii!
É Mangoni ad aprire le danze al Teatro Condominio di Gallarate, personaggio che ad un pubblico non affezionato degli Elio e le Storie Tese potrebbe suscitare qualche perplessità in quanto non canta, non suona ma come poco dopo ci tiene a precisare lo stesso Elio è la figura più importante ed essenziale del gruppo in quanto gli Elii senza di lui sono delle vere e proprie nullità! É con questa ed altre gag che inizia uno spettacolo riuscito che tra geniali trovate, elicotteri telecomandati al ritmo della Cavalcata delle Valchirie, canzoni recenti e vecchi cavalli di battaglia (Alfieri e Cara ti amo, su tutte) riescono ad infiammare un un pubblico in sala mai abbastanza appagato, senza risparmiare sagaci frecciatine ad artisti del Festival di San Remo o al Presidente della Regione.
Lo spettacolo si conclude al terzo bis, gli EelST cantano fino alle 23,25 con pezzi che vanno da “ Lo stato A , Lo stato B” a “Supergiovane” con il solito scatenato Mangoni, dalla recentissima “Storia di un bellimbusto” a “ Parco Sempione” fino ad arrivare a “Bis” parodia del’ ultima canzone da concerto e si conclude alla richiesta di “Forza Panino”. Uno spettacolo che convince e diverte, l’ ennesima riprova della qualità di questo gruppo irriverente che nonostante ci provi in tutti i modi non riesce mai ad essere banale e volgare.
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