“Deciderà comunque Candiani”
Al consiglio comunale straordinario di Malnate, convocato su richiesta del Pd per discutere del tricolore sbeffeggiato dall’assessore Barbara Mingardi, molti amministratori leghisti si sono presentati in via De Mohr per sostenere la collega giubilata
Molti amministratori leghisti si sono presentati in via De Mohr, al consiglio comunale straordinario di Malnate, convocato su richiesta del Pd, per sostenere la collega Barbara Mingardi, giubilata per avere sbeffeggiato il tricolore nazionale su Facebook . Tra loro, il sindaco di Morazzone Matteo Bianchi, consigliere di Aler Marco Bordonaro, il Primo Cittadino di Gazzada- Schianno Cristina Bertuletti, il consigliere provinciale, nonché vice-coordinatore nazionale Mgp (movimento giovani padani), Marco Pinti, e William Malnati, presidente di Aspem in quota Carroccio. In via De Mohr sono arrivati anche esponenti del Pdl, venuti a sostenere una maggioranza che appare “mutilata”.
Tutti si chiedono cosa farà il segretario provinciale della Lega Nord, che nei giorni scorsi aveva ordinato al sindaco la revoca delle dimissioni dell’assessore. «Vedremo domani (martedì 25 maggio, ndr) cosa deciderà Stefano Candiani – dice Bianchi – perché è lui che traccia la linea maestra del movimento a livello provinciale. Il sindaco Damiani ha sbagliato, doveva fin da subito avere un atteggiamento più fermo e difendere l’assessore. Non si puo’ pensare che la Lega Nord, con un peso così importante nella maggioranza malnatese, perda un assessore e non faccia una piega. Io questa giunta non la vedo molto bene».
Marco Pinti lancia un urlo fuori dall’aula: «Cosa siamo venuti a fa». Una battuta ironica che arriva dopo il voto all’unanimità del consiglio comunale in favore del tricolore. «Quella bandiera gronda sangue da 150 anni – dice il consigliere provinciale leghista – . Siamo pieni di retorica sui simboli dell’unità nazionale in un periodo in cui lo stato nazione sta andando a morire. Io sono d’accordo con la Mingardi, purtroppo ne hanno fatto pretestuosamente un caso politico. E poi che cosa sarà mai, la caduta di un’amministrazione non è mica una tragedia. Andiamo a votare e prendiamo la maggioranza dei voti». Anche il Primo Cittadino di Gazzada Schianno, Cristina Bertuletti, esprime la sua solidarietà alla Mingardi: «Se avesse ucciso qualcuno, non l’avrebbero trattata così».
In aula c’è il anche il consigliere comunale di Varese del Pdl e leader di Azione giovani Stefano Clerici che accenna scherzosamente a una rissa con l’alleato Pinti. Clerici aveva già partecipato alla manifestazione per il tricolore davanti al comune di Malnate.
Non è facile per gli esponenti del Pdl destreggiarsi in questa ambiguità: da una parte gli alleati della Lega Nord che sbeffeggiano il tricolore, ma fondamentali per governare, dall’altra il simbolo dell’unità nazionale che, come ha precisato il vice sindaco di Malnate Mario Barel, ha sempre rappresentato per la destra italiana, fin dai tempi della Fiamma tricolore, un riferimento irrinunciabile. «Il Pd ha cavalcato la questione e politicamente noi ci siamo cascati in pieno – dice Clerici-. La Lega Nord ora dovrà fare un passo indietro ed è l’unica alternativa altrimenti il rischio che si corre è quello della fine di questo percorso unitario. Da parte mia avrei evitato un po’ tutto questo balletto delle cadreghe e la Lega, in questo, ha dimostrato di non essere poi così diversa dagli altri».
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