La Cisl ricorda Emilio Zeni
Ad uno dei fondatori del sindacato nel Varesotto, scomparso pochi mesi or sono, è stato dedicato il Caf di via dei Mille, dopo una mattinata di convegno con i segretari provinciale, Tascone, e regionale, Petteni
Ricordare per trarre ispirazione dalla buona battaglia combattuta a suo tempo. È il fil rouge della mattinata di convegno di Cisl, in collaboraizone con BiblioLavoro, al Museo del Tessile di Busto Arsizio. Un incontro ricco di contenuti e interventi (fra i relatori anche il segretario regionale Petteni), tutto dedicato alla memoria di Emilio Zeni, un padre fondatore della confederazione sindacale "bianca" (cioè di ispirazione cattolica) nel Varesotto, già nel primo dopoguerra, dopo la dolorosa rottura del movimento dei lavoratori determinata dal clima politico della Guerra Fredda. A Zeni è stato intitolato anche il Caf Cisl preso la sede bustocca di via dei Mille.
Classe 1923, nato in Brasile da padre "americano" di nascita (ma con nonno varesino), tanto che dovette imparare l’italiano essendo il portoghese la sua prima lingua, Zeni è venuto a mancare il 30 dicembre 2009, a 86 anni. Fu segretario generale della Cisl provinciale dal 1962 al 1974, in un’epoca complessa ma ricca di spunti, in cui il Varesotto come provincia industriale toccò probabilmente l’apice relativo del suo sviluppo; diede un contributo chiave anche alla nascita del sindacato a livello regionale. Per la esperienza di vita "diritti dei lavoratori" non era un concetto astratto: ben sapeva cosa comportasse la mancanza dei medesimi, essendo stato prigioniero dei nazisti, da internato militare, tra il 1943 e il 1945. La breve esperienza fra i sovietici, dopo la fuga dalla prigionia tedesca, lo rese fermamente anticomunista, senza piegarne l’aspirazione all’equità. L’approdo al sindacato di ispirazione cristiana fu in tal modo naturale.
«Lo ricordiamo come figura dallo sguardo ampio, dagli interessi internazionali, perchè si occupò di sindacato anche al di fuori del solo quadro italiano; e al tempo stesso una persona molto concreta e vicina ai problemi quotidiani della gente e del lavoro» ricorda Carmela Tascone, segretario provinciale Cisl. «L’insegnamento che da lui ancora oggi possiamo cogliere è l’attenzione al futuro mai disgiunta dalla tensione a risolvere i problemi del presente. È stato, prima di tutto ed eminentemente, un uomo della responsabilità sociale. Quella vera».
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