Una risata vi seppellirà

Le stucchevoli polemiche sugli striscioni diluiscono lo spettacolo del derby di pallavolo. Per non parlare del rinvio della partita Robur-Bologna. Per fortuna che sui campi c'è gente come Vignali, uno da prendere d'esempio

(d. f.) Un gladiatore in mezzo al campo è elemento cardine per le squadre che vogliono fare bene sui campi di calcio. Ecco allora che la Pro Patria ha trovato l’uomo giusto, quel Vignali "alla Gattuso" che resta alle spalle dei protagonisti (anche nelle foto, è sempre a supporto di qualcun’altro!) ma è importante al pari dei bomber. E a proposito di cannonieri, ci tocca tirare le orecchie alla zanzara più amata dai varesini, quella che se punge fa piacere: Beppe De Luca. I suoi errori contro l’Empoli e le recenti difficoltà sotto porta (è a secco da qualche tempo: pur giocando poco di occasioni ne ha avute) ne stanno oscurando un po’ la stella. Infine, e aggiungiamo anche un purtroppo, chiudiamo con un paio di avvenimenti che hanno fatto da contorno al week end sportivo: il rinvio di Robur-Eagles e le polemiche tra Yama e Villa. In quest’ultimo caso non possiamo che sottolineare il titolo del nostro pagellone: «Una risata vi seppellirà».

Pagellone numero 84 del 12 marzo 2012

paolo vignali pro patria aperturaPaolo Vignali 7,5 – Corre, suda, dà e prendi calci a volontà, ma a centrocampo è una diga insuperabile per gli avversari. La Pro Patria quest’anno può vantare tanti piedi buoni ma ha anche bisogno di uno come il mediano ex Crociati Noceto, che mette energia e aggressività da gladiatore a ogni intervento. Anche contro l’Entella ha sfoggiato la sua energia per tappare ogni buco contro una delle migliori squadre transitate fino a ora allo "Speroni". Grazie alla sua prestazione sono arrivati altri tre punti che consentono alla Pro (e il voto va a tutti) di fare l’ennesimo salto verso l’alto.

Mastini Varese 7 – Mentre gli altri campionati si preparano ai momenti più emozionanti, quelli dell’hockey hanno già riposto i bastoni. A Varese il rompete le righe è arrivato con qualche giorno di anticipo sul previsto a causa dell’epico ma sfortunato epilogo dei quarti di finale, una delusione che non ci permette di andare oltre al "7" con la pagella ma che non cancella la bella camminata di questi mesi. In cui Varese ha riscoperto la passione per il disco su ghiaccio e ha trovato una banda di giovani già in grado di graffiare gente molto più esperta e scafata. Il tutto con pochi soldi (li chiamiamo solo "Mastini" perché non hanno un main sponsor) e con una struttura che rischia di cadere a pezzi. Giù il caschetto, pardon il cappello.

Yamamay e MC-Carnaghi 6 – Un voto medio tra il maestoso spettacolo del derby, da 10, e l’immancabile isteria del dopopartita, da 2. Assistendo al classico scambio di accuse, veleni e comunicati ufficiali sul nulla tra Busto e Villa, il primo commento che sorge spontaneo è: rilassatevi e fatevi una bella risata. Ma se ci si pensa un attimo, ci si rende conto che il fenomeno-pallavolo è arrivato a questi livelli anche, se non solo, per merito di gente (tifosi, dirigenti, sponsor) che la sua squadra la prende sul serio, troppo sul serio. E allora ben vengano battibecchi, sfottò, vendette verbali e paginate di commenti su Facebook e VareseNews: sotto sotto, a guardarli da fuori – dove i media dovrebbero sempre stare – bustocchi e cortesini possono ringraziare il cielo di avere dei "cugini" così.

Giuseppe De Luca 5 – Quando una giornata nasce storta è difficile che si raddrizzi da sola. Il giovane varesino contro l’Empoli ne vive una di questo tipo: si impegna ma non trova il guizzo che lo contraddistingue e che gli ha regalato pomeriggi di gloria. Stovini sembra l’Autan e da vecchio volpone non gli fa vedere a lungo palla e nella ripresa, quando le occasioni buone arrivano, le spreca: prima regala il pallone alla curva per cercare il pallonetto, poi vuole a tutti i costi colpire di testa anticipando anche Granoche. Infine scompare senza lasciare punture sulla pelle dell’Empoli.

Il "caso" Robur-Eagles 4 – Intempestiva. C’è solo un aggettivo per descrivere la scelta di rinviare la partita di serie B2 (o DNB) tra la Abc Varese e la Sogeda Bologna, squadra che porta con sé la curva della storica Fortitudo. Perché se è vero che il Campus non è adeguato per certe gare (o meglio: ci piacerebbe che tutti i palasport fossero come quello di via Pirandello, senza bisogno di barriere e filo spinato…), se è vero che la partita rischiava di coincidere con l’uscita dei tifosi dallo stadio del calcio è altrettanto vero che i calendari del torneo e le squadre partecipanti con annessi e connessi sono cose note da settembre. Assurdo arrivare a un cancellazione a ventiquattr’ore dalla contesa. E qui, a differenza del derby di volley, non c’è stata neppure una partita per diluire le brutture del contorno.

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Pubblicato il 12 Marzo 2012
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