I socialisti solidali con i lavoratori di Industriale Chimica
Le considerazioni del gruppo politico sulla vicenda che ha portato più di cento lavoratori a organizzare un corteo per le vie della città, per evitare il licenziamento di 50 dipendententi
Triste mattinata quella di lunedì 21 gennaio. I lavoratori della Industriale Chimica sono giunti in Comune a rendere pubblica la notizia che circa 60 lavoratori, un terzo degli occupati, rischiano di perdere il posto di lavoro.
La situazione è esplosa per via di una condanna per contraffazione di un brevetto in cui è incappata la società che rischia di dover chiudere un importante ramo di attività. Se tutto questo dovesse davvero accadere, non solo i lavoratori e le loro famiglie subirebbero un danno inammissibile in un momento di grave crisi industriale come l’attuale, ma ad essere danneggiata sarebbe l’intera città che vedrebbe impoverirsi il suo tessuto industriale.
In questo caso, inoltre, è insopportabile che a pagare debbano essere i lavoratori che non hanno alcuna responsabilità di quanto sta accadendo. La vicenda dell’Industriale Chimica è lì a dimostrare come i lavoratori italiani non siano sufficientemente tutelati dalla legislazione del lavoro vigente. Di fronte alla guerra commerciale/industriale in corso a soccombere dovrebbe essere chi non ha rispettato le regole del gioco, non i lavoratori.
In Italia serve una legislazione del lavoro moderna ed efficace che introduca forme di tutela non generiche del posto di lavoro, ma che garantisca al lavoratore l’accompagnamento da un posto di lavoro ad un altro. Una bega giudiziaria, comunque, per quanto legittima non può essere motivo della grave ingiustizia di cui rischiano di essere vittime i lavoratori saronnesi.
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