Il miracolo non si ripete, Busto è fuori dalla Coppa

Piacenza vendica lo 0-3 subito in campionato e annichilisce la Unendo Yamamay nella semifinale di Treviso: biancorosse fuori partita, male dall’inizio battuta e difesa. Meijners migliore in campo, in finale anche Bergamo

Non è giornata di miracoli a Treviso: l’effetto-bonus del Palaverde è già finito e la Unendo Yamamay, che proprio qui aveva conquistato l’accesso alla final four di Coppa Italia, torna subito a casa con la coda fra le gambe dopo una semifinale durata poco più di un’ora. La Rebecchi Nordmeccanica asfalta letteralmente le bustocche, rifilando alla squadra di Parisi un 3-0 inedito nella storia degli incontri tra le due squadre, e vendica nel modo più crudele possibile la sconfitta subita in campionato a gennaio. Per Busto Arsizio è un dramma sportivo: Wolosz e compagne tengono botta per pochi punti in avvio, poi alle prime difficoltà escono dalla partita (10-14) e non ci rientrano più, chiudendo la loro brevissima esperienza con un inglorioso 11-25 nel terzo set. È la maledizione delle semifinali (fatali a Busto per la quinta volta su sei partecipazioni) ma anche la nemesi di una squadra che, con le ultime quattro vittorie, sembrava aver trovato un equilibrio mentale quantomai illusorio: quello che preoccupa nella Unendo Yamamay di oggi, infatti, sono l’approccio perdente e remissivo alla gara e l’incapacità di risollevarsi dalla minima situazione di svantaggio. Difetti, purtroppo, già visti diverse volte nella prima parte di stagione. I segnali più evidenti è il collasso della difesa, fondamentale in cui Sansonna e compagne esprimono il quadruplo dell’intensità, e della battuta: al servizio le biancorosse non riescono a mettere in difficoltà nemmeno una volta Floortie Meijners (foto Rubin/LVF), in teoria punto debole della ricezione avversarie, fornendo all’ex “farfalla” la leva d’appoggio per una partita praticamente perfetta e per il meritato titolo di MVP (21 punti con il 54% in attacco, 3 muri, 4 ace). Piacenza fa tutto bene: sbaglia pochissimo, attacca al centro spesso e volentieri, impallina Leonardi al servizio, chiude tutte le porte a muro. Ma la Unendo Yamamay glielo lascia fare, sbagliando tutto il possibile e perdendosi in un bicchier d’acqua. Inutile parlare delle singole: a Treviso nulla ha funzionato, non resta che ripartire. Ma la Coppa Italia, intanto, se la giocheranno le emiliane contro la sorpresa Bergamo, che batte Modena nella seconda, emozionante (almeno quella) sfida di giornata.

LA PARTITA – Palaverde semivuoto per la prima delle due semifinali, ma la tifoseria della Unendo Yamamay vale per quattro in termini di rumore e coreografia: i supporter bustocchi mostrano tra l’altro un gigantesco bersaglio-coccarda tricolore con una serie di “freccette” da lanciare: “Dai ragazze, centriamo l’obiettivo”. In tribuna anche le padrone di casa dell’Imoco Conegliano, eliminate nei quarti di finale proprio da Busto. Parisi non recupera l’infortunata Ilaria Spirito: convocata al suo posto la giovane Giorgia Civita, libero della squadra di B1. Torna titolare Garzaro, preferita dall’inizio a Michel; sestetto tipo anche per Piacenza, con Bosetti e Meijners schiacciatrici.

Subito in salita l’avvio di partita per Busto: le olandesi Meijners e De Kruijf si fanno sentire per l’1-4. La connazionale Buijs risponde però con tre attacchi vincenti (4-6) e un errore della stessa Meijners vale il 7-7. Fin qui scambi molto brevi, muri e difese si vedono pochissimo. Ma a cavallo del time out tecnico De Kruijf e Bosetti, aiutate da un errore di Arrighetti, provano la fuga del 10-14 e Parisi ferma subito il gioco. Leggeri però è eccezionale in attacco e a muro per l’11-16, Meijners la imita e porta le sue sul 13-19. Busto soffre in ricezione e non passa con Buijs, ferma al 23%: è suo l’errore del 14-23. Parisi la sostituisce con Bianchini, dopo aver inserito anche Petrucci, ma è troppo tardi: Van Hecke chiude facilmente il set sul 17-25.

Per vedere il primo vantaggio della Unendo Yamamay bisogna aspettare l’1-0 del secondo set, ma immediata arriva la reazione di Piacenza con l’ace di Meijners (3-4). Van Hecke mette a segno l’ennesimo pallonetto e un muro di Bosetti su Garzaro vale il 4-7; Busto resta lì fino al 7-8, poi subisce un altro break firmato dall’onnipresente Meijners (8-12) e sbaglia nuovamente con Buijs per il 10-15. Dentro Michel al posto di Garzaro, ma è solo la rediviva Buijs a tenere in vita le sue (14-19); il muro del 16-20 di Arrighetti fa sperare, poi però ci pensa De Kruijf a fare il bello e il cattivo tempo per il 17-23. Bianchini, appena entrata, sbaglia la battuta del 19-24 e ancora la centrale olandese chiude al secondo tentativo.

Nel terzo set confermata Michel al centro, ma da raccontare c’è veramente poco: subito 0-3 con due errori bustocchi, poi 5-10 grazie a un muro su Marcon, che lascia il posto a Bianchini. Busto molla gli ormeggi anche in ricezione e dal 9-14 si passa direttamente al 9-21: manco a dirlo, sul servizio di Meijners. Il finale è un’agonia che si conclude grazie al muro di Leggeri e all’attacco di Van Hecke per l’11-25.

LE INTERVISTE – In conferenza stampa per la Unendo Yamamay si presenta solo Carlo Parisi: “Sono sorpreso anch’io – ammette l’allenatore biancorosso – questa squadra è capace di tutto, oggi ha avuto un atteggiamento completamente sbagliato. Il fatto che loro abbiano giocato tutti i palloni, dal primo all’ultimo, mentre noi abbiamo ceduto prima del tempo, dà il segnale della situazione”. Demeriti propri, meriti degli avversari, in sintesi: “Siamo stati rullati. Se volevamo trovare spiragli, senza dubbio loro non ce ne hanno lasciati. La partita era stata preparata bene, ma in campo le ragazze non hanno avuto il coraggio e l’aggressività giusti. La prima cosa che ci ha penalizzato è stata la battuta, poi a muro e in difesa ci è mancata la lucidità”. E adesso? “Dobbiamo chiudere velocemente questa parentesi, perché da una partita così è difficile trarre indicazioni”. Sulla via degli spogliatoi si incontra una sconsolata Serena Ortolani: “Andiamo via col magone, così non me la aspettavo proprio, anche perché venivamo da un gran periodo. Siamo scese in campo senza entusiasmo e senza grinta. Mi aspettavo una reazione almeno nel secondo e terzo set, perché andare sotto nel primo set ci poteva stare… Invece niente, è mancata la testa”.

Soddisfazione ovviamente in casa Piacenza, dove Manuela Leggeri respinge subito ogni analogia con il campionato: “Qui ci si gioca la Coppa, ci sono ben altre emozioni e tensioni. Credo che sia una vittoria di squadra: siamo state molto attente, concentrate e lucide su tutti i palloni. La battuta ci ha dato una grossa mano, ma anche a muro e difesa abbiamo fatto tutte le cose giuste”. E anche Gianni Caprara non può che essere contento: “Una bellissima partita: il fatto che il nostro attacco sia rimasto costante per tre set è un segnale di grande lucidità, e inoltre abbiamo sempre difeso alla morte. L’unico difetto di questa squadra è la capacità di alzare il livello di sofferenza, ma oggi non ce n’è stato bisogno”.

L’ALTRA SEMIFINALE – La seconda gara di giornata inizia con una sorpresa: Lavarini sceglie Smutna in palleggio, lasciando in panchina Weiss (insieme a Stufi). Scelta che si rivela vincente: nel primo set Bergamo non solo tiene il ritmo delle avversarie (8-6, 14-13), ma al momento buono si stacca sul 19-16 con Diouf. Loda si procura tre set point, Modena ne annulla due ma sul 24-23 decide ancora Diouf. La reazione della Liu Jo è tremenda: parziale di 0-6 per il 4-10, ace di Rousseaux per l’8-18 e parità immediata. Nel terzo set però la Foppapedretti viaggia su percentuali d’attacco stellari (Loda 71%) e a muro piazza il break del 13-7, allungando poi fino al 20-12 prima di concedersi qualche rischio di troppo nel finale. Il quarto set è combattutissimo: equilibrio totale fino al 20-20, poi Modena scappa grazie a una contestata invasione (giallo a Blagojevic), ma Loda la raggiunge sul 22-22. Finale in volata, Fabris annulla due match point ma alla fine spedisce fuori il pallone del 28-26. Partita bellissima e di rara intensità, tutto il contrario della precedente: brillano Merlo e Cardullo, ma anche Diouf (29 punti con il 53% in attacco), Folie e Blagojevic. Modena trova una grande Heyrman (61% e 4 muri) ma paga la serataccia di Rousseaux.

LA DIRETTA DELLA FINAL FOUR

Semifinali
Unendo Yamamay Busto Arsizio-Rebecchi Nordmeccanica Piacenza 0-3 (17-25, 20-25, 11-25)
Busto A.: Ortolani 8, Degradi, Garzaro 2, Bianchini, Michel 1, Leonardi (L), Marcon 2, Civita ne, Buijs 13, Arrighetti 9, Wolosz 1, Petrucci. All. Parisi.
Piacenza: Valeriano, Leggeri 5, De Kruijf 10, Van Hecke 11, Meijners 21, Manzano ne, Ferretti, Sansonna (L), Bramborova, Caracuta ne, Bosetti 10, Vindevoghel. All. Caprara.
Arbitri: Daniele Rapisarda e Omero Satanassi.
Note: Spettatori 2000 circa. Busto: battute vincenti 0, battute sbagliate 7, attacco 31%, ricezione 62%, muri 6, errori 18. Piacenza: battute vincenti 4, battute sbagliate 7, attacco 50%, ricezione 72%, muri 9, errori 12.

Foppapedretti Bergamo-Liu Jo Modena 3-1 (25-23, 17-25, 25-21, 28-26)
Bergamo: Klisura, Stufi 1, Bruno, Loda 9, Weiss 1, Blagojevic 10, Merlo (L), Melandri 6, Folie 12, Diouf 29, Smutna 1, Sylla 3. All. Lavarini.
Modena: Rousseaux 6, Perinelli, Heyrman 18, Paggi 4, Prandi ne, Andjelic ne, Petrachi (L) ne, Cardullo (L), Ruseva 7, Piccinini 13, Fabris 24, Maruotti 1, Rondon 2. All. Chiappafreddo.
Arbitri: Gianni Bartolini e Ilaria Vagni.
Note: Spettatori 2500 circa. Bergamo: battute vincenti 1, battute sbagliate 10, attacco 46%, ricezione 74%-30%, muri 12, errori 20. Modena: battute vincenti 7, battute sbagliate 12, attacco 42%, ricezione 93%-37%, muri 9, errori 23.

Finale serie A2 domenica 23/2 ore 14
Metalleghe Sanitars Montichiari-Il Bisonte San Casciano

Finale domenica 23/2 ore 16.30
Rebecchi Nordmeccanica Piacenza-Foppapedretti Bergamo

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Pubblicato il 22 Febbraio 2014
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