Noi giochiamo per vincere

Di Stefano: «Studiamo molto noi stessi più che l'avversario e vedendo la partita di oggi si capisce che i ragazzi sono stati molto attenti a mettere in campo ciò che provano durante la settimana». Falcone: «Amo tirare i rigori non sento la pressione»


Mister Oliviero Di Stefano sa benissimo che questi tre punti valgono molto di più. Non solo perché la vittoria contro lo Spezia annulla la penalità del Varese (-3 punti), ma anche perché la partita contro i liguri ha dimostrato senza ombra di dubbio che questa squadra ha carattere, non si rassegna mai e soprattutto non gioca appiattendosi sull’avversario. «Il lavoro sta pagando – conferma Di Stefano -, arrivano i risultati perché le indicazioni vengono seguite, il tutto cementato da uno spirito di squadra vero. Noi studiamo molto noi stessi, più che l’avversario e vedendo la partita di oggi si capisce che i ragazzi sono stati molto attenti a mettere in campo ciò che provano durante la settimana. I miglioramenti ci sono stati, ma bisogna essere bravi a resettare e ripartire al momento giusto perché il campionato è lungo e la squadra deve stare attenta a non avere cali di tensione».
In campo si sono rivisti Angelo Rea e Luigi Falcone – autore di un’ottima prestazione – quest’ultimo schierato da Bettinelli e Di Stefano fin dal primo minuto. «Rea è ancora un giocatore del Varese – ha sottolineato il mister biancorosso – si è messo a disposizione della squadra e ha fatto la prestazione che doveva fare. Queste situazioni non ci sono solo a Varese, è il calcio che è così. Bisogna solo abituarsi, compresi voi giornalisti».

Nenad  Bjelica è laconico, anche perché non parla un italiano fluido. «Abbiamo fatto un passo avanti rispetto a Perugia – dice il mister dello Spezia -. Nel primo tempo eravamo lunghi, ma nel secondo abbiamo giocato al calcio e il Varese non ha creato poi così tanto. Gli episodi contano e noi abbiamo subito un gol su errore del portiere (la circostanza verrà smentita dall’autore del gol, Daniele Corti ndr) e poi su rigore, cosa che non commento perché sono un uomo rispettoso. Le piccole cose possono decidere la partita, ma noi non siamo stati inferiori al Varese che ha fatto due tiri in porta e due gol e nel calcio, si sa, vince chi fa gol. In questo momento è difficile lavorare perché non si sa chi resta e chi parte. Ora ci servono almeno tre giocatori»



Daniele Corti
, che è come un secondo allenatore in campo per anzianità e ruolo, è molto schietto. «Se facciamo gol – dice il vice capitano – sarebbe meglio tenere il vantaggio, anche se noi siamo abituati a lottare su ogni pallone e la nostra filosofia è vincere le partite. Al di là dei punti di penalizzazione era importante fare risultato. Sul gol è stato veloce Zecchin che ha fatto filtrare la palla, però il mio tiro è stato deviato da un difensore che ha schiacciato la palla a terra, ingannando il suo portiere. Bisogna provarci, adesso mi riesce più facile, quando dovrò giocare davanti alla difesa sarà un po’ più difficile».

Il secondo gol è stato realizzato su rigore da Luigi Falcone, uno che si assume volentieri la responsabilità di batterli perché ama calciare dagli undici metri. «Da sempre mi piace tirare i rigori – commenta il giocatore – non importa quale sia il momento perché non sento la pressione. Voleva calciarlo Lupoli, ma con "Lupo"non ci sono problemi. Ringrazio il mister che mi ha messo in campo. Non credo di avere un’investitura in quel ruolo, anche se giocare titolare piace a chiunque, come piace a tutti, non è facile perché qui a Varese c’è un gruppo di buoni giocatori».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Agosto 2014
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