Sostenete il cluster aerospaziale

Il presidente Carmelo Cosentino dagli stabilimenti di Alenia Aermacchi, dove si è tenuta l'assemblea delle aziende del distretto, rivolge un appello a politica e istituzioni. «Serve una maggiore attenzione e coordinamento da parte dei ministeri Miur, Mise e Difesa e una cabina di regia super partes»

Cluster aerospaziale lombardo

“Grande è la confusione sotto il cielo, perciò la situazione è favorevole” diceva Mao Tse Tung. Ma sotto il cielo dell’Alenia Aermacchi e del Cluster aerospaziale lombardo non c’è confusione, anzi. Il fatturatotocca il suo livello storico a quota 4,9 miliardi di euroaumentano gli occupati, 15.800 in totale, l’export continua a tirare, posizionando la Lombardia al primo posto in Italia con 1,9 miliardi di euro (34%). Eppure Carmelo Cosentino, presidente dell’Aerospace Cluster Lombardy, lancia dagli stabilimenti dell’Alenia Aermacchi di Venegono Superiore, di cui è stato vicepresidente, un appello alleistituzioni e alla politica: il cluster va sostenuto.

La preoccupazione è giustificata dalle prospettive condizionate dai tagli alla spesa e a qualche opportunità mancata, come ad esempio quella degli F35, che poco hanno portato alle piccole imprese. Il pensiero di Cosentino va proprio alle tante pmi del distretto, molte delle quali ancora ad alta manualità. Se oggi si esporta molto, vuol dire che la tecnologia delle imprese del settore è adeguata ma rischia di diventare obsoleta in poco tempo. «Quindi – dice Cosentino – bisogna crederci e svilupparsi stando al passo con i tempi». E il ruolo del cluster, con i suoi focus, serve proprio per mantenere alto il livello di conoscenza e competenza facendo collaborare le grandi imprese, tra cui AgustaWestland e Alenia Aermacchi, con le piccole.

Non sedersi sugli allori è già un buon punto di partenza ma non basta. L’aerospazio ha bisogno di investimenti e visione, perché è un settore strategico in tutti i sensi, così strategico che Guido Crosetto (foto sopra), presidente di Aiad (Federazione delle aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza), lo definisce «uno strumento straordinario di politica estera». Il ragionamento del “fratello d’Italia” è il seguente: se vuoi vendere aerei nel mondo devi avere dietro uno Stato che ti supporta, come succede negli Usa, in Francia o in Germania, e anche un consenso interno al tuo Paese. Pare che i Sauditi, prima di far saltare la trattativa per una fornitura di addestratori italiani, abbiano chiesto ai nostri rappresentanti il motivo per cui l’aeronautica nostrana non li impiegasse. «Per chiudere un contratto – spiega Crosetto – la tecnologia non basta, serve la politica. Il nostro è un lavoro culturalmente difficile in quanto il problema non è spiegarlo ai governi ma a chi li vota, perché usciti da qui noi che parliamo di armi e di difesa siamo percepiti come una cosa sporca».

Il “Lombardia Aerospace Cluster Day” è anche l’occasione per Cosentino di ringraziare la Camera di Commercio di Varese e la Regione Lombardia per il sostegno ricevuto, ma sottolinea che nella genesi del cluster è stato ed è tuttora fondamentale il ruolo giocato da Univa, dove ha la sua sede operativa. «Da tempo auspichiamo – ha detto il presidente – una maggiore attenzione e coordinamento da parte dei ministeri che più ci riguardano: Miur, Mise e Difesa. Serve una cabina di regia super partes». In attesa che il regista si organizzi, il cluster continua nella sua opera di portavoce e amplificatore dei progetti da diffondere nel tessuto industriale del distretto, ma per farlo ha bisogno di alleati forti a livello regionale e nazionale.

Maroni, che quando parla dell’ammiraglia di Finmeccanica la chiama affettuosamente «la Macchi», precisa che la Lombardia ha una naturale vocazione all’innovazione e al futuro. «La Regione per favorire la ricerca e sviluppo – ha detto il presidente – nonostante i tagli del Governo ha preso dieci iniziative stanziando 470 milioni di euro, calcolando che questo stanziamento puo’ attrarre investimenti complessivi alle imprese superiori al miliardo di euro. Abbiamo iniziato il 28 gennaio con una linea ricerca e sviluppo per le pmi di 30 milioni, ad oggi sono già pervenute domande per il 20% di questa dotazione».
Sulla proposta di Cosentino di creare un polo di addestramento al volo su ala fissa a Venegono, Maronisi dice d’accordo. «Visti i tempi – ha chiosato ironicamente il presidente della Regione – sarebbe meglio un sostegno gratuito, ma se proprio servono risorse…».

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 02 Aprile 2015
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