I sindacati: “L’Aermacchi di Venegono è destinata al collasso”

 

C’è grande preoccupazione nel sindacato dei metalmeccanici per il destino dello stabilimento di Alenia Aermacchi di Venegono Superiore, azienda del gruppo Finmeccanica. L’elenco delle cose che non vanno, presentato alla stampa dai rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm e Failms, è molto lungo e contiene di tutto: dalla catena di fornitura che non funziona e blocca la produzione dell’M346, l’addestratore militare venduto a Israele, alla presenza di troppe ditte esterne nel sito di Venegono, che renderebbe caotica la linea di comando, fino alla mancanza di nuove commesse in ambito civile. «È una situazione fuori controllo – dice Paolo Carini della Fim Cisl dei laghi– ci sono 400 lavoratori e 110 ditte esterne, situazione che impone una domanda: chi ci guadagna in tutto questo?Una esternalizzazione ci puo’ stare nei momenti di carico, non in condizioni normali come quelle attuali, quindi vuol dire che sono strutturali».

«A Venegono sembra stia succedendo qualcosa di simile a quanto sta accadendo a Grottaglie – aggiunge Nino Cartosio della Fiom Cgil-, dove c’è uno stabilimento avanzatissimo in quanto a processi produttivi ma ormai in condizioni di ingovernabilità a causa del ricorso estremo alla manovalanza esterna. Proprio questo precedente ci porta ad essere ancora più preoccupati per il futuro della fabbrica presente a Venegono dove ci sono più ingegneri fuori che dentro, non si genera cassa e soprattutto non ci sono nuovi ordini all’orizzonte».

Sarebbe dunque un film già visto in Finmeccanica, con la differenza che oggi i vertici non danno risposte ai lavoratori. «La mission possibile di Aermacchi a Venegono non è chiara e ci preoccupa per l’occupazione futura – sottolinea Francesco Nicolia – La presenza di esternalizzazioni ingenti sia nel civile che nel militare, per questo abbiamo chiesto all’azienda di attivare l’osservatorio regionale dove poter discutere per capire il futuro del polo produttivo di Venegono». Valutazioni condivise da Massimo Brianza della Failms, secondo cui: «La mancanza di avvicendamento professionale rischia di far diventare il sito produttivo un contenitore di bassa meccanica».

Lo stabilimento di Venegono è sempre stato considerato un fiore all’occhiello, un’industria modello, la perfetta integrazione tra manifattura e servizi. Ora le cose non girano più e, secondo il sindacato, il caso dell‘M346 è emblematico. «La capacità di produzione ne prevedeva 48 all’anno – spiegano i componenti della rsu – ma in queste condizioni si arriva a produrne 18. Il contratto per la fornitura di addestratori militari a Israele prevede la consegna di altri 11 aerei entro la fine dell’anno, dopo che ne sono stati consegnati già 13, ma vista la situazione di difficoltà di alcuni fornitori il dubbio di non riuscirci è alto. Una entrata sicura per Alenia Aermacchi era la costruzione delle gondole motore, circa 1500 in un anno, per Airbus e Boeing, ma al momento non ci sono nuove commesse».

La conclusione dei sindacati è piuttosto pessimista: «Se si continua così, l’Alenia Aermacchi di Venegono è destinata presto al collasso».