La Openjobmetis continua a piacere: Venezia ko, salvezza raggiunta

Terzo successo interno in una settimana per la squadra di Moretti che nell'ultimo quarto abbatte anche l'Umana (con Goss ko per infortunio). Davies protagonista ma vince ancora il gruppo (79-68)

Openjobmetis Varese - Umana Venezia 79-68

La locomotiva biancorossa è lanciata e almeno sulle “rotaie” di casa è davvero difficile fermarla. Incredibile il ritmo con cui Openjobmetis stia viaggiando in questo periodo: terza vittoria interna in una settimana, salvezza diventata matematica con la netta vittoria su Venezia, 79-68, arrivata al termine di un’altra prova dove il collettivo l’ha fatta da padrona. Ancora di più ai danni di un’avversaria apparsa l’esatto contrario: poca costruzione, qualche individualità, molti errori in casa Reyer dove la cacciata di Recalcati non ha certo prodotto i risultati sperati.

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Tutt’altra musica all’angolo opposto, dove ancora una volta le geometrie e le indicazioni di Moretti permettono a tutti i suoi giocatori di rendersi utili, seppure in misura differente, e di completare una prova dove gli applausi vengono distribuiti all’intera squadra. Con le “punte” di Kuksiks, praticamente infallibile da 3 punti (6/7) e di Davies che spazza via Owens, fatica un pizzico contro Ortner ma alla fine chiude a 21 punti e 13 rimbalzi facendo – ahinoi – salire le sue quotazioni di mercato.

La partita resta a lungo a punteggio basso, in particolare nei quarti centrali, e poi esplode a favore dei padroni di casa nell’ultimo periodo; utile però Wayns dopo l’intervallo (fino a lì aveva giocato male), ma anche Kangur in difesa e gli italiani a dare un contributo ben maggiore alla panchina ospite. Da dove De Raffaele ha dovuto pescare Jackson (tra i migliori orogranata) al posto di Goss, presto tolto di mezzo da una probabile distorsione. E senza l’imprevedibile Phil, uno che può far canestro in ogni momento, l’Umana ha perso idee e smalto, lasciando con il passare dei minuti la scena ai ragazzi di Moretti che chiudono il discorso salvezza e possono ora iniziare a pensare alle grandi notti di Chalon. C’è una coppa all’orizzonte, prenderla sarà difficilissimo, ma l’Openjobmetis di questo momento sa di poterci almeno provare.

COLPO D’OCCHIO – La “giornata dell’abbonato”, il ritorno di Green e Goss, la suggestione di una semifinale europea appena conquistata: tutto concorre al riempimento di Masnago che torna a quota 4.000 e soprattutto è di nuovo caldo e partecipe lungo tutto l’arco della serata. Ci sono i dovuti applausi ai due grandi ex (soprattutto a Mike), c’è tra il pubblico anche l’ex mancato e cioé Charlie Recalcati, epurato da una Venezia che senza di lui non ha fatto meglio.

PALLA A DUE – Quintetto ormai solito, e tutto straniero per Paolo Moretti che ha la squadra al completo. De Raffaele propone fin da subito la “G&G” a presidiare gli esterni anche se Green non è al meglio e manda Owens sulle tracce di Davies: se ne pentirà presto.

Openjobmetis Varese - Umana Venezia 79-68
L’urlo di Davies dopo la schiacciata in faccia a Ress

LA PARTITA – Primo quarto vivacissimo: Kuksiks (due triple) e Davies (tre canestri dalla media in faccia a Owens) danno a Moretti e al pubblico la sensazione che sia la serata buona. Così Varese sale fino al 21-16 dell’intervallo con una certa vivacità.
Il seccondo periodo però vede crescere le difese (e il numero di errori) da ambo le parti. Kux paga un passaggio a vuoto, De Raffaele perde Goss ma Ortner in area limita i lunghi di casa; si procede a passi piccoli, Venezia pareggia e sorpassa ma quando arriva la sirena c’è ancora Varese davanti, 36-31.

Al rientro passano ben 8 azioni e 3′ prima di vedere un canestro (tripla di Viggiano) e la partita scoppiettante dell’inizio sembra un ricordo. Per la seconda volta tocca all’Umana mettere avanti il naso, ma il “massimo vantaggio” è di due soli punti; poi si accende Wayns, cruciale con le sue accelerazioni nel tagliare in due la difesa ospite. Così il terzo gong è ancora biancorosso, 55-49.

IL FINALE – Ma il vero break è quello che arriva nel quarto finale, quando la Openjobmetis ritrova la mano calda di Kuksiks, ringrazia Cavaliero per un paio di giocate pesanti, e soprattutto rimette il campanile Davies al centro del villaggio. Il pivot sente la fiducia (Wright non manca di “alimentarlo”) e colpisce ulteriormente una Reyer poi definitivamente affondata da un canestro di Kangur in faccia a Bramos. Sugli spalti intanto, si sono tutti alzati in piedi: soffiata via ogni paura di bassa classifica, è tornato il piacere di vedere il basket giocato dalla Pallacanestro Varese.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Aprile 2016
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