ll Rotary “a spasso con le stelle”: presentato il documentario su Domenico Agusta

Il primo di tre documentari dedicati a grandi personalità del Club nel Novecento. Partendo dal patron di Agusta, grande protagonista degli anni d'oro degli elicotteri e delle motociclette

gallarate generico

«Fino alla sua morte nel 1971, Domenico Agusta fu un membro attivo del Rotary Club. Il suo contributo al territorio è visibile ancora oggi».

Il Rotary Club ‘La Malpensa’ ha presentato il primo di tre documentari sulle personalità del secolo scorso. Al Tennis club di Gallarate, il presidente Filippo Crivelli e  il presidente della Commissione Relazioni Pubbliche Pierpaolo Ponzone hanno mostrato in anteprima il video che sarà disponibile anche sul sito del club, dedicato appunto a Domenico Agusta, patron della celebre industria motoristica e aeronautica.

Per l’occasione erano presenti l’ex sindaco di Gallarate Edoardo Guenzani e il sindaco di Busto Arsizio – nonché presidente della provincia – Emanuele Antonelli. Il quale ha voluto omaggiare l’ex sindaco di Busto e senatore Gian Pietro Rossi, scomparso la scorsa notte: «Perdiamo una grande persona. Non aveva problemi a dire quando non gli andava bene qualcosa, ma lo faceva con garbo e soprattutto con spirito costruttivo. Da lui ho imparato moltissimo».

All’evento era presente, tra gli altri, Enrico Sironi. Ormai in pensione, è stato dipendente dell’Agusta per decenni e ha potuto conoscere personalmente Domenico e tutta la famiglia Agusta. Sironi è un protagonista del documentario, con una lunga intervista in cui racconta diversi aneddoti sul visionario fondatore dell’azienda di elicotteri e motociclette.

«Mi ricordo quando, durante la Seconda Guerra Mondiale, intuì che l’Italia avrebbe perso», racconta ai presenti Sironi. «Era il dicembre del ‘42 e nessuno si immaginava come sarebbero andate le cose. Allora l’Agusta produceva aerei militari, e la sconfitta dell’Italia in guerra avrebbe portato al fallimento certo (il Trattato di Parigi del 1947 infatti vietò all’Italia di produrre armamenti bellici, ndr); quindi decise di progettare e realizzare motori per le moto. E sappiamo come andò a finire».

Domenico Agusta comprò la meccanica di Verghera (abbreviata in MV) e nacque così la MV Agusta, che negli anni Cinquanta e Sessanta vinse i campionati di tutte le categorie motociclistiche. «Quando Agostini vinceva il mondiale, entrava in fabbrica trionfalmente. Noi facevamo partire la sirena e per un’ora festeggiavamo con lui. In quegli anni eravamo i migliori al mondo, prima dell’arrivo delle grandi case giapponesi».

L’ing. Orsi (nella foto)  ha invece regalato ai presenti un breve ricordo personale di Corrado Agusta (fratello di Domenico) il quale curava per l’Azienda la parte vendite. Il flash ha come sfondo il deserto dell’Africa settentrionale dove Corrado Agusta accettò, nel corso di una trattativa commerciale, un passaggio in auto di 5 ore a bordo di una Fiat 500, naturalmente senza aria condizionata, guidata da un fidato Consigliere dell’allora Presidente dell’Egitto Anwar al-Sadat: Corrado Agusta non battè ciglio e affrontò con filosofia e sacrificio il viaggetto in 500 nel deserto. Il lavoro prima di tutto.

Il Progetto è nato nell’anno rotariano 2018/2019 su impulso del past president Piero Anzini, e proseguirà negli anni a venire con i Presidenti che si succederanno.
I prossimi documentari saranno dedicati ad Augusto Marinoni e a Benigno Airoldi.

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Pubblicato il 24 Luglio 2019
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