La Comunità Pastorale di Sant’Eusebio accoglie 6 palestinesi
3 studentesse e 2 studenti universitari sono partiti da Betlemme con il loro diacono, per trascorrere 4 settimane di scambio culturale con la Comunità Pastorale di Sant’Eusebio
Ospitalità e accoglienza per i giovani ragazzi venuti dalla Terra Santa per uno scambio culturale.
Lo scorso 6 luglio, 3 studentesse e 2 studenti universitari sono partiti da Betlemme con il loro diacono, per trascorrere 4 settimane di scambio culturale con la Comunità Pastorale di Sant’Eusebio. “Un’esperienza bellissima! Non ci aspettavamo questa ospitalità e accoglienza”, spiega il diacono, portavoce del gruppo.
Un’esperienza ricca di avventure: dall’oratorio estivo, alla vacanza a Macugnaga fino alla festa di Sant’Eusebio del 1 agosto. “Siamo stati per la prima volta in montagna e ci siamo divertiti moltissimo con i 140 ragazzi dell’oratorio”. Continua il diacono. “Ovunque andassimo abbiamo sentito l’affetto spontaneo di questa gente. Quasi ogni giorno andavamo a cena da una famiglia diversa e ognuna di loro ci ha accolto come se fossimo dei loro parenti.
Com’è nato questo progetto? “L’idea è nata da Don Giuseppe Cadonà, il quale ha fatto domanda al patriarcato latino per sapere se fosse possibile ospitare qualche giovane nella sua comunità, ed eccoci qua. Io sono un diacono dell’università di Betlemme e loro sono degli studenti”.
“Porterò con me moltissimi ricordi da questo viaggio, ma il più bello sarà la vostra gentilezza, la vostra amicizia. Noi ragazze, ad esempio, siamo state ospitate per tutto il tempo da una famiglia che ci ha trattato come delle figlie”, racconta una delle ragazze.
“I cristiani in Terra Santa sono la minoranza, circa l’1,5% della popolazione. Ma nonostante questo continuiamo ad avere fede. Troviamo nella parrocchia un luogo d’incontro che ci fa sentire una famiglia, come qui oggi”.
“Vorremmo che questo scambio non si concluda così. Ogni due anni don Giuseppe viene in Terra Santa e saremmo felici di accogliervi anche noi“.
Un bellissimo messaggio di comunione e di forza quello lanciato da questi giovani cristiani, che nonostante le mille avversità della loro terra continuano ad avere fede e non hanno paura di professarla.
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