Abbandoni, isole ecologiche e ricorsi al tar: il punto sulla raccolta rifiuti a Varese

Conversazione con il presidente di Acsm Agam Ambiente sulla "bufera natalizia" dei rifiuti, ma anche sulla situazione "in proroga" della società che ha ereditato da Aspem il servizio

isole ecologiche in centro a Varese

Malgrado se ne parli da tempo, ci vorranno ancora molti mesi prima che sia definita dal punto di vista della giustizia amministrativa la questione del nuovo gestore del servizio dei rifiuti urbani di Varese. 

È di qualche giorno fa la notizia del rinvio dell’udienza davanti al Consiglio di Stato che dovrebbe dirimere la questione tra Acsm Agam e il comune sulla data finale del contratto di servizio per l’azienda: una data che per il comune di Varese è già ampiamente scaduta, visto che ha indetto un nuovo concorso vinto da un’altra azienda, mentre per Acsm Agam è molto più in là nel tempo.

Risolta questa questione, però, pende al Tar un altro ricorso, quello tra l’azienda che ha vinto il nuovo bando e Acsm Agam stessa, risultata seconda: dovrà infatti essere definita anche questa nuova questione, cioè chi sia l’effettivo vincitore, per avere finalmente il nuovo definitivo gestore dei rifiuti varesini, in grado di lavorare a pieno regime e fare i nuovi investimenti che questo settore in grande evoluzione.

Per molti mesi ancora, quindi, sarà ancora Acsm Agam Ambiente, la società che ha “preso in eredità” Aspem, a gestire questa delicata parte della vita quotidiana dei cittadini varesini.

Ma lo farà a pieno regime? E come risolverà i problemi emersi in queste settimane? L’abbiamo chiesto al presidente di Acsm Agam Ambiente, il varesino Fabrizio Mirabelli.

«L’udienza è stata spostata a fine marzo, inizio aprile in effetti – comincia Mirabelli – E il nostro servizio nel frattempo ovviamente non si interromperà, perché è un servizio essenziale. Del resto, la società che è provvisoriamente al primo posto nel bando non potrebbe nemmeno cominciare, stante la situazione dei ricorsi. Noi quindi andiamo avanti come sempre».

TRA LAVATRICI, ISOLE ECOLOGICHE E VACANZE NATALIZIE: I PROBLEMI RISOLTI NEGLI ULTIMI TEMPI

Il motivo della conversazione con il presidente Mirabelli è dovuta, in realtà, ad un’impennata di segnalazioni al giornale di disservizi nell’attività di raccolta di Acsm Agam ambiente. Dalle lavatrici abbandonate in centro Varese alle isole ecologiche “soffocate” dai sacchetti, ai quartieri dove erano mancati i ritiri regolari: abbiamo provato a fare con lui il punto della situazione.

«Innanzitutto, partiamo da questo presupposto: se ci sono una decina di segnalazioni, anche se contemporanee, su 34mila nuclei famigliari lo considero quasi ordinaria amministrazione. Diciamo che non è poi cosi male – spiega Mirabelli -. Comunque, partendo dalle segnalazioni di mancato passaggio durante le feste natalizie, ammetto che, malgrado qualche difficoltà in più durante le feste vada messa in conto, quest’anno c’è stato effettivamente qualche disguido in più, e di questo, a priori ce ne siamo già scusati e lo rifaccio ora. Tra le segnalazioni ci siamo però resi conto di una cosa: che spesso è preso scarsamente in considerazione il calendario delle esposizioni, che per certi materiali come cartone, plastica e vetro di solito hanno cadenza quindicinale, ma anche la modalità con cui bisogna farlo: teoricamente infatti gli utenti dovrebbero esporre cassonetti e sacchi solo la sera prima del ritiro, e non quando capita. Se non lo fanno, il comune potrebbe anche multarli».

I “disguidi natalizi” sono più o meno tutti risolti, a detta del presidente, ma anche attraverso nostre verifiche sulle segnalazioni arrivate abbiamo appurato che i sacchi non raccolti sono stati recuperati quasi tutti. Ma che dire della lavatrice davanti alla scuola Mazzini in via Como, la cui foto ha ampiamente girato sui social?

«Quella era decisamente una esposizione illegittima – ha spiegato il presidente di Acsm Agam ambiente -. Il ritiro di un ingombrante, se fatto a domicilio, va prenotato e l’ingombrante stesso va esposto nel giorno in cui gli operatori hanno detto che lo ritireranno non prima. E, per di più, paghi il corrispettivo. L’alternativa è caricarsi l’ingombrante in macchina e conferirlo, gratuitamente, alla piattaforma ecologica. Poi c’è chi si inventa una terza ipotesi, quello di lasciarlo per strada: ma ricordo che questo è un comportamento illegittimo e che va sanzionato. In quella via mi risultano telecamere, perciò dovrebbe essere possibile risalire al colpevole con una certa facilità. Per quanto ci riguarda, queste cose purtroppo veniamo a saperle solo quando ce le segnalano: perciò esorto tutti a farlo, cosi che noi possiamo passare a risolvere il problema».

Generico 2018

Come vanno, invece, le isole ecologiche?

«Sono dieci le isole ecologiche installate in città – precisa Mirabelli – E per queste ho fatto personalmente il “giro” per controllarle una a una con gli operatori. Effettivamente, due non funzionano: e una di queste, a Biumo, l’abbiamo proprio tolta, per mandarla in riparazione. Tra poco provvederemo anche per la seconda. Le altre otto funzionano, ma hanno altri problemi, che però stavolta dipendono dagli utenti e sono di due tipi: poiché funzionano con una tesserina, succede a volte che chi non ce l’ha sottomano lasci il sacchetto nei pressi, che non è ovviamente una cosa opportuna né civile da fare. Poi invece c’è chi ha la tesserina, ma all’interno non separa correttamente i materiali. In questi casi la macchina riconosce il materiale errato e si blocca: così manda l’isola temporaneamente fuori servizio. Il che significa che deve essere ripristinata dall’operatore, che di solito ci impiega un paio d’ore: ma nel frattempo altri non la possono utilizzare, creando disagio o ulteriori sacchetti accatastati. Il 95 per cento delle persone che le usano ha capito come funzionano, ma basta quel 5% per creare disagio a tutti. Certo, il sistema con cui funzionano non è al passo coi nostri tempi, in cui la raccolta differenziata è molto spinta. Del resto sono state apposte 12 anni fa. Nell’offerta al comune nel nuovo bando avevamo proposto di superare il sistema delle isole: ma vanno fatti investimenti specifici, che vanno diluiti nel tempo. Quindi lo potrà fare solo l’affidatario ufficiale».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

Il web è meraviglioso finchè menti appassionate lo aggiornano di contenuti interessanti, piacevoli, utili. Io, con i miei colleghi di VareseNews, ci provo ogni giorno. Ci sosterrai? 

Pubblicato il 09 Gennaio 2020
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

  1. Avatar
    Scritto da carlo196

    Tramite Varesenews vorrei fare questa domanda al Presidente Mirabelli: già qualche mese fa avevo mandato una email all’assessore De Simone, responsabile anche del decoro urbano, per segnalare con foto che in via Cherso c’era e c’è tuttora un marciapiede intasato dai rifiuti che ha segnalato anche un articolo su La Prealpina lo scorso 29 dicembre. Ebbene io stesso utilizzando l’applicazione DireFareDifferenziare appunto di Acsm Agam già il 10 dicembre scorso avevo segnalato con foto lo stato vergognoso di via Cherso e non è servito a nulla. Nell’articolo sul quotidiano varesino si dava la colpa della mancata pulizia alle auto posteggiate sul marciapiede che impediscono alla spazzatrice di intervenire, quando basterebbe un dipendente ben motivato, armato di ramazza e bidone per risolvere il problema in poco più di mezz’ora.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.