La storia di Guido Lopez, giovane ebreo perseguitato

Al Punto d’Incontro le vicissitudini nel Luinese raccontate in un libro. Passera: «Uomo d’altri tempi e di uno spessore etico e culturale davvero incredibile»

Avarie

Sabato 15 febbraio 2020 alle ore 16.30, nei locali comunali del Punto di Incontro di via Valsecchi 21 a Maccagno, Fabio Lopez presenterà il libro del padre Guido (Milano, 1924 – 2010, nella foto assieme a Primo Levi) dal titolo “Finché c’è carta e inchiostri c’è speranza. Dalle leggi razziali al dopoguerra: memorie di uno scrittore ebreo”, edito con i tipi di Mursia Editore.

Una raccolta di scritti, uno spaccato di vita che abbraccia gli anni Trenta fino agli Ottanta del secolo scorso. Dalla fuga in Svizzera all’esilio al ritorno in Italia: così, anche Maccagno con Pino e Veddasca e tutto il territorio che circonda il grande Comune, mantiene un legame strettissimo con le vicende che riguardano la persecuzione degli ebrei.

In particolare, spiccano due figure di primo piano: il Maresciallo Enrico Sibona e, appunto, Guido Lopez.

Il Maresciallo Sibona comandò la Caserma dei Carabinieri a Maccagno, dal 1939 al 1946,
distinguendosi per il coraggio che lo portò a nascondere dalla furia nazista alcuni ebrei,
salvandoli dalla deportazione. Tra coloro che a Maccagno furono aiutati da quel valoroso
Sottufficiale dell’Arma nel 1943, c’era anche Guido Lopez.

Proprio per rinsaldare e tenere vivo il ricordo, saranno presenti all’incontro anche la Presidente dell’A.N.P.I. di Varese Ester Maria De Tomasi, e Sandro Lopez Nunes, fratello di Bianca e testimone oculare di quei tragici eventi.

«Ho personalmente conosciuto Guido Lopez a Maccagno in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria al Maresciallo Enrico Sibona» dice il sindaco Fabio Passera.

«Era sabato 27 gennaio 2007, ma conservo ancora un ricordo splendido e nitidissimo. Un uomo d’altri tempi e di uno spessore etico e culturale davvero incredibile. Essere qui oggi a ricordarlo, è per me un privilegio e un onore. Sono felice che il mio Comune sia in prima linea sul tema della Memoria, in un momento storico in cui il revisionismo è accettato con stupefacente normalità. Le barbarie delle leggi razziali in Italia, sono un’onta che non può e non deve essere cancellata».

L’ingresso è libero.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Febbraio 2020
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