E ora d’improvviso anche a Roma e in Lombardia si scopre il caso-Air Italy
In Sardegna da tre anni l'ambizioso piano della compagnia e le successive difficoltà facevano discutere, molto meno tra la capitale e la Madonnina. E adesso arrivano le prese di posizione del ministro e di tutti gli altri
«Da mesi rimaniamo inascoltati dalla compagnia, ma anche dalle istituzioni». Luigi Liguori, coordinatore Trasporti Aereo della Cgil, mette sul piatto subito il tema dell’attenzione politica alla vicenda di Air Italy, nell’arco di tre anni.
La critica alla politica certamente è molto diffusa e ogni tanto spara (troppo) ad alzo zero. Eppure in questo caso non si può sfuggire all’impressione di una certa sottovalutazione, di fronte ai destini di una compagnia che impiega oltre mille lavoratori (milleduecento tra Sardegna e Malpensa, si è spesso scritto; mille solo a Malpensa e seicento a Olbia, dice il sindacato).
Il simbolo è la presa di posizione della ministra De Micheli, arrivata buona ultima a metà mattina di oggi, martedì 11 febbraio. Un monito alla compagnia ad evitare la liquidazione, proprio mentre era riunita l’assemblea straordinaria dei soci che alla fine si è mossa proprio in quella direzione.
«Un mese fa, anche attraversi i dipartimenti nazionali, avevamo chiesto ascolto al Ministero e ai Presidenti di Regione» continua Liguori. «Temevamo una deflagrazione della compagnia, che è quello che si sta realizzando ora. E nel 2016 avevamo sottoscritto accordo con le Regioni, perché si monitorasse l’andamento del piano industriale della compagnia, a fronte di un sacrificio che i lavoratori accettavano per il rilancio. Mi chiedo dove sia il monitoraggio da parte delle istituzioni, se progetto fallisce dopo due anni e mezzo…».
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Va detto che le regioni coinvolte erano due, la Lombardia e la Sardegna.
Sull’isola il progetto Air Italy, i trasferimenti di lavoratori Meridiana da Olbia a Malpensa, le incertezze man mano emerse sono sempre stati monitorati con attenzione su media e la politica – furba o realmente attenta, ognuno la pensi come vuole – si è fatta sentire (in particolare, ma non solo, il Movimento 5 Stelle).
Quanto alla Lombardia, Air Italy non ha suscitato particolari attenzioni nelle istituzioni, neppure quando si è iniziato a intuire il problema.
A gennaio, a fronte di agli scricchiolii che già si sentivano nell’aria, il gestore aeroportuale di Malpensa aveva rinnovato la sua fiducia, con una mossa che forse serviva anche a rassicurare sul sostegno al progetto di hub in brughiera. Ma la politica, all’ombra della Madonnina, ben poco si è fatta sentire, a fronte di una scommessa importante (dal 2017). Fino ad oggi. Da oggi fioccherranno prese di posizione e interrogazioni.
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