“Il decreto Rilancio ha discriminato i professionisti”

L'Ordine degli Architetti di Varese rilancia la manifestazione nazionale delle professioni e interviene sull'"inaccettabile e incomprensibile discriminazione" del Governo

donna lavoro computer

Pubblichiamo integralmente l’intervento dell’Ordine degli Architetti di Varese, che rilancia la manifestazione nazionale delle professioni e interviene sull'”inaccettabile e incomprensibile discriminazione” del Governo

 

Si è tenuta nei giorni scorsi in tutta Italia una manifestazione durante la quale i 2,3 milioni di professionisti iscritti agli Ordini e ai Collegi, per la prima volta uniti in questo periodo di emergenza e post emergenza, hanno rivendicato il loro ruolo economico, sociale e sussidiario di fronte ad un Governo che – con i Decreti “Cura Italia” e “Rilancio” – ha disatteso le richieste legittime di una componente essenziale del Paese, perpetrando nei nostri confronti una inaccettabile e incomprensibile discriminazione.

Altrettanto sconcertanti le motivazioni del Ministro Gualtieri secondo cui i professionisti sono persone e quindi non hanno diritto al contributo a fondo perduto riservato alle imprese e ad altre categorie di lavoratori autonomi.

È sbalorditivo che il Ministro dell’Economia e delle Finanze ignori la normativa comunitaria che considera Impresa “ogni entità che eserciti una attività economica, a prescindere dalla forma giuridica rivestita”. Non sono inoltre state considerate altre importanti proposte formulate congiuntamente da RPT e CUP.

Ma abbiamo anche forti preoccupazioni per i ritardi e l’incertezza circa l’assunzione dei provvedimenti, da noi ritenuti fondamentali, per la ripresa e la crescita del Paese, indispensabili per superare questo difficilissimo momento di crisi.

Durante l’evento è stato presentato il Manifesto delle Professioni per la Ripresa del Paese, con il quale viene rivendicato il ruolo delle Professioni Ordinistiche per riemergere da questo declino, per ricostruire su nuove basi, con le persone al centro del progetto e con una visione strategica a medio e lungo termine, la relazione tra economia e società, intervenendo con nuovi modelli di sviluppo sostenibile sulle debolezze del Paese.

La manifestazione unitaria è organizzata dal Comitato Unitario delle Professioni (CUP) e dalla Rete delle Professioni Tecniche ( RPT) con l’obiettivo di far sentire la voce e il peso degli Ordini e Collegi al decisore politico.

E’ davvero molto difficile questa situazione, perché una forte percentuale di professionisti sta operando con grandissime difficoltà derivate dal perdurare delle criticità sorte con la crisi del 2008 che sembrava si stesse dissolvendosi a fine 2019 e dalla non comprensione che il lavoro dei professionisti nasce da anni di studio universitario, da praticantati o tirocini di lunga durata, da esami di stato complessi e dalla garanzia che appartenendo ad un Ordine professionale l’iscritto sia obbligato a fare formazione continua obbligatoria e sia sottoposto , qualora non si adegui ai regolamenti, alla vigilanza di un Consiglio di disciplina.

Questo percorso rende i professionisti appartenenti agli ordini professionali persone di qualità e di preparazione culturale e scientifica di valore. Questo ruolo deve essere riscoperto e valorizzato. Questa nostra categoria con fatica e grande determinazione sta affrontando in solitudine e con il solo supporto dei propri Consigli Nazionali, riuniti tutti insieme per la prima volta dal dopoguerra, questo periodo di lockdown e di distanziamento non solo fisico ma anche governativo e politico.

Tutti i professionisti chiedono rispetto, attenzione e condivisione dei loro problemi che sono poi quelli di tutti gli italiani, nessuno escluso.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Giugno 2020
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