Una polemica fuori tempo per via Selene
In questi giorni si discute molto dei lavori in via Selene per la viabilità intorno alla nuova Esselunga. Nel frattempo quell'area verde ha già visto l'apertura di un grande cantiere. Su questo interviene l'assessore Andrea Civati
In questi giorni molte discussioni ruotano intorno all’area di via Selene. Questa è diventata famosa per una delle tante opere da realizzare legate all’apertura della nuova Esselunga di Varese.
Dopo l’annuncio del finanziamento dell’ultimo lotto del cantiere, e un nostro articolo in cui si chiedeva conto delle opere pedonali e ciclabili, alcuni esponenti politici e associazioni hanno sollevato dubbi su quei lavori.
LE OPERE VIABILISTICHE
Esselunga, come più volte spiegato, e ripreso nel video, realizzerà tre rotonde. Due in via Gasparotto e una terza oltre la ferrovia in cui immetterà uno svincolo nuovo dalla bretella della A8 in arrivo da Milano. Le prime due opere dovranno essere completate prima dell’apertura dello store. La terza entro la fine del 2021.
Queste opere sono necessarie a smaltire il forte traffico che è già presente su quell’area e a cui si aggiungerà quello dei clienti dell’Esselunga.
VIA SELENE
L’8 marzo del 2019 abbiamo parlato per la prima volta di via Selene perché l’allora vice sindaco di Gazzada Schianno ed ex assessore ai Lavori Pubblici Marco Maffiolini, ci spiegò la possibilità di risolvere alcuni problemi viabilistici grazie alla realizzazione di quell’opera che si sarebbe collegata a Varese.
Via Selene è una piccola strada che dal sottopasso della ferrovia verso Schianno, collega un’area verde che costeggia le rotaie e poi, dopo l’ex Malerba, sale in via Talizia. Una strada agricola poco conosciuta, se non dai locali. Una bella area verde che si era salvata quando si pensava e progettava la bretella Gasparotto/Borri per collegare le due arterie.
Oggi di quell’area verde rimane molto poco perché è già stato avviato il cantiere per la terza rotonda. Restano poche decine di metri iniziali e la strada è rimasta intatta solo dopo l’ex Malerba. In mezzo solo una spianata di terra.
Questa opera ha tre ragioni: la prima di collegamento con l’area industriale di Schianno sgravando il traffico pesante proveniente da lì. Per questo era chiesta a gran voce dalla precedente amministrazione del paese. La seconda permette un collegamento con viale Borri superato Bizzozero dalla via Piana di Luco. La terza come congiungimento verso Varese per chi proviene da Schianno senza dover utilizzare il sottopasso ferroviario. Questo permetterebbe così di chiuderlo e togliere anche il semaforo di via Gasparotto verso l’ingresso dell’autostrada.
IL COMUNE DI VARESE
Tutte le opere sono dentro il comune di Varese. A questo proposito è intervenuto l’assessore Andrea Civati.
«Per prima cosa mi fa piacere poter intervenire, perché finora nessuno aveva ascoltato chi ha la responsabilità di quei lavori per conto dell’amministrazione. I progetti erano chiari da tempo. Ora siamo entrati in una fase più operativa e l’arrivo del finanziamento per il completamento della via Selene è solo l’ultimo tassello. La nostra amministrazione è attenta alle questioni ambientali che hanno sempre caratterizzato le nostra scelte. Qui però è in gioco una questione importante perché sulla viabilità in ingresso a Varese si discute da anni, ma nei fatti tutto era fermo. Le opere ora sono tante e occorre avere l’attenzione di guardarle come sistema e non ogni piccolo tassello. In più sono sereno perché all’interno dei lavori sono previsti passaggi pedonali e ciclabili di collegamento proprio per l’attenzione al cittadino e non solo alle auto. È comunque necessaria una mediazione tra la questione ambientale e le esigenze della mobilità».
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La solita storia: per un po’ di verde si preferirebbe (solo per alcuni) continuare con la congestione del traffico e con l’inquinamento. Stesso discorso odierno delle vasche per il contenimento delle piene del Seveso a Milano : per qualche piante di robinia (tra l’altro infestante) per alcuni sarebbe meglio continuare ad allagare le vie di Milano! Ecco perche’ in Italia il partito dei cosiddetti “verdi” non va oltre il 2 % quando in altri paesi europei tocca punti del 20 % !!