Referendum 8-9 giugno 2025: diritti, lavoro e cittadinanza in gioco
L’8 e il 9 giugno 2025 l’Italia sarà chiamata a votare su cinque quesiti referendari che toccano temi cruciali: diritti dei lavoratori, sicurezza sul lavoro e cittadinanza italiana.

La principale promotrice di questo referendum è stata la CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro), che nel 2024 ha raccolto 5 milioni di firme, un numero anche superiore a quelle necessarie per presentare i quesiti. Dietro questa mobilitazione ci sono numeri che fanno riflettere: circa 3 milioni e mezzo di lavoratori e lavoratrici sarebbero a rischio di licenziamento illegittimo nelle aziende con più di 15 dipendenti. Inoltre, per chi lavora in imprese più piccole, il risarcimento massimo per un licenziamento ingiusto resta ancorato a sole sei mensilità. Una cifra che difficilmente può ripagare la perdita del lavoro.
A rendere il quadro ancora più preoccupante si aggiungono i 2 milioni di italiani oggi legati a contratti a tempo determinato, simbolo di una precarietà sempre più diffusa. Non meno drammatico è il tema della sicurezza sul lavoro. Le morti bianche che ogni anno costellano le cronache sono diventate il tragico simbolo di una realtà che, secondo la CGIL, richiede maggiore responsabilizzazione delle imprese e leggi più severe. Infine, si parlerà anche di cittadinanza. Il quesito su questo tema è stato voluto da Riccardo Magi, segretario di +Europa, e propone di ridurre da 10 a 5 anni il periodo minimo di residenza richiesto agli stranieri maggiorenni per ottenere la cittadinanza italiana.
Ecco i cinque quesiti su cui saremo chiamati a esprimerci:
- Tutela contro i licenziamenti illegittimi: ripristinare la protezione reale, abolita dal Jobs Act del governo Renzi.
- Indennizzi più equi: eliminare il tetto massimo al risarcimento per i licenziamenti senza giusta causa nelle imprese con meno di 16 dipendenti.
- Contratti a termine: abrogare le leggi che hanno facilitato l’uso indiscriminato dei contratti a tempo determinato.
- Responsabilità solidale negli appalti: reintrodurre l’obbligo per committenti e appaltatori di rispondere degli infortuni sul lavoro.
- Cittadinanza più accessibile: dimezzare da 10 a 5 anni il periodo richiesto per la cittadinanza agli stranieri maggiorenni.
Referendum e informazione: a Materia un confronto con i giornalisti
Come e quando si voterà
Il referendum si svolgerà in due giornate: domenica 8 giugno, dalle 7:00 alle 23:00 e lunedì 9 giugno, dalle 7:00 alle 15:00
Perché il risultato sia valido, sarà fondamentale raggiungere il quorum, ossia la partecipazione di almeno il 50% + 1 degli aventi diritto al voto. Quest’anno, per la prima volta, anche gli studenti fuorisede, i lavoratori temporaneamente trasferiti e chi è fuori dal proprio comune per cure mediche di lunga durata (oltre 3 mesi) potranno votare più facilmente, purché si trovino comunque in Italia. Questa nuova è estensione è stata introdotta dal decreto legge n.27/2025. Precedentemente questa possibilità era prevista solo per gli studenti durante le elezioni europee del 2024
Come fare?
Bisogna presentare richiesta entro il 4 maggio, compilando un modulo scaricabile online e inviandolo insieme alla copia di un documento d’identità e a una certificazione dello status di fuorisede al Comune di domicilio temporaneo. La richiesta può essere revocata con le stesse modalità entro il 14 maggio come indicato dal Ministero dell’Interno. I comuni avranno tempo fino al 3 giugno per rispondere e permettere agli aventi diritto di votare nella sede più vicina.
Il giorno del voto, sarà necessario portare con sé un documento di riconoscimento valido e la tessera elettorale.
Due eventi a Materia
A Materia, il nuovo spazio libero di VareseNews, si terranno due eventi legati al Referendum, entrambi promossi da CGIL:
Lunedì 5 maggio, alle 13:30 – prenota qui il tuo posto
Giovedì 8 maggio alle 18:00 – prenota qui il tuo posto
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