Lega e Udc: “Di Spes possiamo parlare ma nessun ultimatum”

I due partiti non hanno digerito l'ultima conferenza stampa del Pdl ma per adesso non staccano la spina: "Affrontiamo i problemi in modo organico e sistematico"

Lega e Udc non hanno digerito l’ultimatum del segretario pdidellino Marcello perdoni ma per adesso non staccano la spina. Al termine della scorsa settimana il Pdl aveva legato la sopravvivenza della società patrimoniale del comune alla sopravvivenza della Giunta e la sua uscita non era affatto stata gradita dagli altri due partiti di coalizione.
Trascorso il week end Udc e Lega hanno deciso di rispondere anticipando che la loro posizione è "certamente non preconcetta rispetto alla sopravvivenza di Spes" e che chiedono tre cose per trovare una soluzione: "rispetto delle norme, progetti fattibili, tempi certi di realizzazione".
I due partiti contestano fortemente la presenza dell’amministratore di Spes alla conferenza stampa "che cosa ci faceva l’amministratore unico lì? – chiedono – Quale dovrebbe essere il suo ruolo? È l’amministratore nominato dall’amministrazione comunale o dal partito a cui lui appartiene? Che sia espressione del PDL è acclarato, ma non può e non deve essere la voce del suo partito, ma di tutta l’amministrazione".
"La tematica Spes ed il suo futuro non si affrontano con proclami o peggio ricatti – rispondono nel comunicato Lega e Udc – ma bensì con un approccio organico e sistematico trattandolo sia dal punto di vista tecnico che politico, nonché normativo e legislativo".
"Ad oggi non abbiamo alcun progetto su cui decidere – lamentano nel comunicato – ma solo bozze di argomenti e nulla di effettivamente tangibile o progettualmente avanzato. L’amministratore unico lamenta una sofferenza e una riduzione dell’ammontare dei canoni girati dall’amministrazione comunale, per la realizzazione di servizi; ma se Torregiani dichiara che sta svolgendo servizi con un costo inferiore del 40%, forse dovrebbe rendere all’amministrazione parte dei canoni, essendo gli stessi largamente compensati dalle sue buone pratiche e capacità imprenditoriali. Ed ancora, se i servizi costano il 40% in meno rispetto a prima di Torregiani quale sarebbe la ratio circa l’utilizzo delle plusvalenze della vendita degli immobili milanesi, a copertura dei costi stessi e quindi spalmandoli sul bilancio? E pur sapendo che ciò non è possibile trattandosi di lascito con destinazione modale?"

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Ottobre 2012
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