Un pomeriggio di fuoco al MAGa, corsa per salvare le opere

Le fiamme hanno distrutto il tetto, vigili del fuoco al lavoro in forze per ore. Lunga catena per portare in salvo quadri e sculture, trasferite nel deposito di viale Milano. In serata disposto il sequestro della struttura

Un pomeriggio di fuoco e fumo, una corsa per salvare le opere d’arte: il museo Maga di Gallarate è stato seriamente minacciato da un vasto incendio che – partito nel primo pomeriggio – ha devastato l’intera superficie del tetto dell’edificio.
L’allarme è partito intorno alle 14.30 di giovedì pomeriggio: il personale ha fatto evacuare l’edificio non appena ci si è accorti delle fiamme sul tetto, mentre sul posto si precipitavano i vigili del fuoco da Busto-Gallarate. «Abbiamo visto un po’ di agitazione, poi ci hanno detto di abbandonare subito la sala», ci ha raccontato uno dei ragazzi – una quarantina in totale – che erano al piano terra del museo, nello spazio molto frequentato dagli universitari e dai liceali come luogo di ritrovo e studio. Subito dopo, il personale ha iniziato a predisporre l’evacuazione delle opere d’arte, quelle della collezione permanente e quelle della mostra in corsa.

Leggi: la diretta di VareseNews a partire dalle 14.30, con contributo multimediale

Le fiamme sono partite nelle vicinanze della porta che conduce sul tetto. «Una ventina di metri quadri, con le fiammelle alte pochi centimetri che uscivano dalla copertura», ha detto il sindaco Edoardo Guenzani, che ha fatto in tempo (intorno alle 14.45) a raggiungere il tetto. I vigili del fuoco hanno attaccato l’incendio cercando di tagliare la copertura per isolare la parte in fiamme, ma poi hanno dovuto arretrare: le fiamme hanno intaccato sempre più nel profondo la copertura, formata da capriate in legno, sormontate da isolante in materiale artificiale e poi da un rivestimento esterno in metallo. I pompieri sono intervenuti in forze, con cinque autopompe, diverse autobotti man mano rifornite, un “carro fumo” per aspirare i fumi, tre autoscale, un mezzo NBCR per rilevazioni. Proprio dalle autoscale (oltre che da terra) si è “aggredito” il fuoco, che nel frattempo si è allargato dall’ala affacciata sul parcheggio del mercato (via Torino) a quella verso i giardini pubblici (direzione viale Milano).

L’evacuazione delle opere è partita dall’ultimo piano, il più vicino al tetto: prima sono intervenuti direttamente i lavoratori, poi – con il fumo molto denso – i vigili del fuoco. Si è formata una catena impegnati i dipendenti, a cui si sono aggiunti sindaci, assessori e persone legate al museo – per portare nel cortile interno (chiuso e vigilato) le opere, quelle della mostra in corsa, quelle della collezione permanente, quelle private affidate al museo. Le opere sono state poi progressivamente trasferite nella sede di viale Milano (ex GAM, in questi anni usato come deposito della collezione) e qui ri-verificate: nessuna opera è andata perduta o è rimasta danneggiata (la vigilanza è già attivata nel nuovo deposito, con collegamento video, speiga ancora il sindaco). Nel frattempo continuava il durissimo lavoro dei vigili del fuoco, impegnati in decine per ore in condizioni sempre più difficili, per la grande colonna di fumo che ha avvolto anche i palazzi vicini per ore: i pompieri hanno controllato le fiamme fino all’esaurimento del materiale infiammabile. Intorno alle 19 le fiamme sono state ridotte al minimo, il monitoraggio continua nelle ore notturne (alle 20.30 ancora sei i mezzi presenti in zona,

L’ipotesi più probabile è che le fiamme siano partite accidentalmente nel corso dei lavori sul tetto, anche se ovviamente manca un’indagine precisa. In serata è stato confermato il sequestro della struttura da parte della Procura, da parte del Pm di turno dottoressa Colangelo: custode giudiziario è stata nominata la direttrice Emma Zanella. È già stato nominato il Tecnico d’Ufficio, un esperto in incendi di Mantova che potrebbe arrivare già domani sul posto. «La speranza è che si possa riaprire una parte della struttura già tra alcuni giorni», dice il sindaco Edoardo Guenzani. confermano dalla sala operativa di Varese). Il sindaco Guenzani spiega anche che sono ben quattro le assicurazioni che tutelano il museo, tra quelle per l’edificio, quelle per le collezioni e per le opere in prestito per la mostra. A sera, passate le 20, il presidente della Fondazione che gestisce il Maga, Giacomo Buonanno, racconta la speranza dei dipendenti del museo: «Il personale vuole portare avanti l’attività, magari non da domani, ma da lunedì: la logica della Fondazione è, se ne abbiamo la possibilità, di ripartire appena possibile, ad esempio con l’attività didattica in altri spazi».

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Pubblicato il 14 Febbraio 2013
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